Regia di William Wyler vedi scheda film
Il film di Wyler è un capolavoro del melodramma classico, esempio perfetto di un cinema di genere maturo e capace di fondere i clichè narrativi con una messinscena vigorosa e tecnicamente originale (una su tutte, la scena della morte di H. Marshall, ma anche il finale, assolutamente anti-convenzionale nel negare allo spettatore qualsiasi tipo di soluzione definitiva). Per come racconta la decadenza dell'aristocrazia del Sud, facendo riecheggiare toni biblici tra sontuosi sfondi architettonici, può fare un'ottima accoppiata con 'L'orgoglio degli Amberson' di Welles, anche se a Wyler interessa soprattutto mostrare e raccontare l'avidità, la perfidia e il cinismo della protagonista, a cui la Davis presta una recitazione insuperabile nella sua nervosa cattiveria. È lei a dominare in un cast peraltro indimenticabile, con un mestissimo Herbert Marshall e un viscido Dan Duryea.
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