Regia di Giuseppe Orlandini vedi scheda film
Forse è l'unico esempio esistente di film di 'coppa e spada', secondo una demenziale, ma non del tutto errata definizione di Ciccio nel finale: la coppa è il salume, ovviamente. Franco e Ciccio partono per le crociate, con tutte le gag che possono derivarne; non c'è assolutamente nulla di nuovo, ormai i copioni per il duo comico vengono sfornati a velocità imbarazzanti, assecondando un metodo di lavoro che ha dell'incredibile perlomeno sul piano quantitativo (ma probabilmente solo su quello). Gianviti-Fulci-Verde scrivono, Orlandini dirige, di spalla sono chiamati i soliti Andronico e D'Orsi e la bella Agren: davvero, fine. Tutto il resto è stravisto altrove e non c'è un briciolo di originalità nella storia (se non, appunto, la soluzione finale), come sempe in mano alle strampalate gag della coppia.
Franco e Ciccio partono, quasi per sbaglio, con Goffredo di Buglione alla volta della Terra santa. Qui, imbranati come sono, combinano di tutto: finiscono persino in un harem, mascherati da donna; poi inaspettatamente scoprono l'arma segreta contro i saraceni: il maiale. E trionfano nel duello finale, a colpi di salame e prosciutto.
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