Regia di Larry Clark, Ed Lachman vedi scheda film
Questo è uno di quei film che sospetto di aver visto ormai troppo tardi, perché il discorso del 'corpo estremo' non mi convince del tutto, le soluzioni narrative mi sembrano scontate e le svolte abbastanza prevedibili. L'occhio esterno che racconta la storia, poi, dal momento che dovrebbe essere quello del protagonista, più che scoraggiato o disilluso o inconsapevolmente smarrito mi sembra piuttosto compiaciuto o pruriginoso (e, se ve lo state chiedendo, no, il problema non è il sesso, qualora lo sia mai stato); questo rende abbastanza difficile ricordare chi sia la voce narrante, a cui il regista sembra volersi prepotentemente sostituirsi, e rende difficile mantenere un punto di vista ipoteticamente neutrale, o paradossalmente 'puro' come sembra essere dichiarato all'inizio.
Per cui, non sento dolore, non sento gioia, e non riesco nemmeno a sentire lo squallore dell'assenza di entrambi.
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