Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
Un impianto visivo di cocente bellezza messo banalmente al servizio dell'illustrazione di un'idea. Il superbo bianco e nero virato in blu, lo strabiliante talento regisitico di Tsukamoto, la totale padronanza del linguaggio filmico vengono sacrificati da un trattamento grossolanamente dimostrativo della materia narrativa. Si ha l'impressione che l'autarchico cineasta giapponese non indietreggi di fronte ad alcuna bassezza per rendere efficace la sua poetica metamorfica, riducendo il discorso a mera enunciazione teorica. Programmatico.
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