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A Real Pain

Regia di Jesse Eisenberg vedi scheda film

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La recensione su A Real Pain

di mm40
6 stelle

Cresciuti assieme, due cugini americani sulla quarantina non si vedono da parecchi anni. Molto diversi tra loro – uno inquadrato, preciso, silenzioso, padre di famiglia; l'altro scapolo, senza un lavoro fisso, vivace ed estroverso – si vogliono comunque bene, così come lo volevano alla nonna che li ha cresciuti, da poco morta. Per onorarne la memoria i due si imbarcano in un volo verso la Polonia, dove sosterranno un tour della memoria dell'olocausto.


Jesse Eisenberg scrive, dirige e interpreta: è la prima volta in assoluto per lui, dopo aver sfiorato la tripletta nel 2022 con Quando avrai finito di salvare il mondo, nel quale il Nostro firmava il copione, ma si limitava a stare soltanto dietro la macchina da presa. E se, a dirla tutta, l'Eisenberg regista non è eccezionale – ma neppure disprezzabile, sia chiaro – ecco che con A real pain l'Eisenberg attore ci dà buone conferme e l'Eisenberg sceneggiatore fa persino di più, confezionando una storia dal buon ritmo, con personaggi verosimili e contenuti di fondo della massima importanza. Il più classico dei road movie che affianca due personaggi antitetici destinati a insegnarsi vicendevolmente qualcosa: su questo non ci piove fin dal primo fotogramma; eppure il film ci dice anche tanto altro. È una parabola sull'accettazione di sé stessi, naturalmente, sulla necessità di far combaciare in qualche modo la nostra parte estroversa con quella introversa; è una pellicola leggera, con vari momenti apertamente comici e un personaggio buffo, quello affidato a Kieran Culkin, che nella miglior tradizione dei clown vive picchi di euforia e abissi depressivi non indifferenti; e soprattutto è un'opera sulla memoria, traccia sotterranea ma mai sopita che riporta a considerazioni della massima importanza sul ruolo fondamentale della famiglia e della trasmissione intergenerazionale dei valori. In tutto ciò l'autore decide saggiamente di fare di Culkin il vero protagonista e il collega non tradisce affatto le aspettative, consegnandoci una performance eccellente, davvero memorabile. Da apprezzare anche la durata limitata a un'ora e mezza, di questi tempi ormai inusuale. 6/10.

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