Regia di Chantal Akerman vedi scheda film
Simon tiene la remissiva amante Ariane quasi segregata in casa, servendosi anche di un’amica per sorvegliarla nelle poche occasioni in cui esce. Libero adattamento del quinto volume della Recherche proustiana, spogliato della sua patina letteraria: ossia, la storia di uno stalker asmatico e di una masochista con probabili tendenze lesbiche. L’ambientazione è spostata ai nostri giorni, ma l’interno della casa sembra fermo a un secolo fa; vengono mantenuti i nomi dei personaggi di contorno (Andrée, Françoise) ma c’è la nonna del protagonista, che invece nel romanzo era già morta: insomma, un mix di fedeltà e innovazione. È un film dal ritmo estenuante, soporifero finanche nelle scene di sesso, con interminabili inquadrature fisse. Il problema è a monte: Proust è difficilissimo da tradurre in immagini, la sua dimensione naturale rimane la pagina scritta; se invece vogliamo vedere un film sull’amore malato, godiamoci il Buñuel di Él.
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