Regia di John Woo vedi scheda film
Era dal lontano 1992 che, il mercato occidentale, cercava di mettere in piedi un rifacimento del capolavoro di John Woo, "The Killer" (1989). Fu coinvolto il regista Walter Hill. Ma, per vari motivi, il progetto non andò in porto. Negli anni 2000, se ne ricominciò a parlare. E finalmente, dopo vari rinvii, nel 2024, è uscito, in streaming, l'atteso "remake" (termine non esatto), diretto da Woo stesso. Chi si aspetta una copia-carbone del film originale, rimarrà certamente deluso. La novità riguarda, innanzitutto, LA protagonista. Una donna killer (Nathalie Emmanuel). Che, durante uno dei suoi "lavori" provocherà la cecità di una cantante. Un poliziotto altrettanto determinato (Omar Sy), seguirà i suoi movimenti, per scoprire la verità. Altra novità, è l'ambientazione: da Hong Kong, si passa a Parigi. Città che Woo ama, perché lo lega a uno dei suoi maestri, Jean-Pierre Melville. Di cui, il "The Killer" originale, non era nient'altro che una rivisitazione di "Frank Costello faccia d'angelo" (1967). Oltretutto, in questo film non c'è traccia alcuna del rapporto di "particolare" amicizia, che aveva caratterizzato il film precedente, tra killer e poliziotto. Qui, si tratta soltanto di una sorta di collaborazione che legherà i due protagonisti per eliminare i loro nemici. Per quanto riguarda la forma, John Woo, alla veneranda età di 78 anni, dimostra di avere ancora la mano ferma, nella messinscena delle sparatorie e dei combattimenti corpo a corpo. Peccato che il suo stile, negli anni, sia stato stra-imitato, da tanti giovani registi. Tant'è che la sua fama, è stata vagamente oscurata, anche a causa di alcune scelte sbagliate (?) che non hanno portato molta fortuna, sia da un piano economico, che da un piano critico. Inoltre, in questo film, seppur realizzato dignitosamente, manca quel pathos di coinvolgente drammaticità che ha caratterizzato l'originale; vedasi anche il finale. Comunque sia, John Woo, ormai, non ha più bisogno di dimostrare chi sia; il suo talento è ben noto. Probabilmente, una più attenta scelta delle sceneggiature, gioverebbe meglio. Lo dico da suo fan.
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