Regia di Walter Hill vedi scheda film
Uno degli sport più apprezzati sul grande schermo è sicuramente la boxe, sarà per il suo alto tasso di violenza, per la capacità di mantenere tensione nello spettatore o per altro. Fatto sta che persino Hill, maestro del cinema di azione, prova questa via con un risultato soddisfacente.
La regia difatti è ben solida, tesa e mai invasiva. Hill dimostra di sapere il fatto suo, riuscendo a salvare un possibile film mediocre, in qualcosa di più sensato. Il talento si vede e si sente e alcune idee (la biografia essenziale di ogni carcerato con il crimine commesso) facilitano la visione, che scorre facilmente, senza mai perdere tono, aiutata poi dal montaggio frenetico e davvero originale, con tagli di scene attraverso un'accensione dei colori anzichè una sfumatura e tanto altro.
L'ora e mezzo passa dunque nel migliore dei modi, senza alcun impegno da parte dello spettatore, ritrovandosi a tifare per uno dei due avversari, respirando però quell'aria chiusa della galera, dove nessuno è innocente, anche se nessuno ammette il proprio reato. Dove il rispetto è la moneta di scambio tra dei carcerati che non hanno più nulla da perdere, se non dignità e onore. Su tutti capeggiano i due protagonisti Snipes e Rhames, uno usa la calma e la riflessività che lo rendono estremamente popolare, l'altro la violenza e una forte dose di prepotenza. Ed è intorno a questi due personaggi che vanno ad intrecciarsi sfide e corruzioni, in particolar modo queste ultime, che si estendono persino all'esterno del carcere. Il tutto accompagnato da una musica rap che sottolinea ancor di più l'ambiente criminale e le frasi da duri che circolano nel penitenziario.
Se però da un lato gli aspetti tecnici sono ottimi, è nelle sceneggiature, storia e interpretazioni che tutto crolla, rendendo il lungometraggio poco dissimile da tanti altri film d'azione a stampo hollywoodiano. Sceneggiature ricolme di clichè, per niente credibili e a volte lasciano l'amaro in bocca allo spettatore, non funzionando a dovere. Povere e poco convincenti, tanto che, dopo poco, quel linguaggio scurrile e irreale così a lungo utilizzato risulta tedioso. La storia non è troppo convincente, non ha particolari sviluppi e pecca nel suo dilungarsi, le scene risultano sempre più volte all'allungare il minestrone, che nel complesso non sarebbe male, ma un'ora e mezza è troppa per sopportare lunghi diverberi che scaturiscono in un ottimo combattimento, ma che non basta a risollevare la sottile trama. Infine se Rhames con il suo carattere scurrile convince il pubblico, i restanti attori sono fastidiosi o peggio insulsi. Snipes in particolar modo si riduce ad una macchietta, rassomigliando più ad un guscio vuoto che effettua degli incontri, anziché un personaggio ben caratterizzato e riflessivo.
Dobbiamo ringraziare Hill, se la pellicola è per lo meno visibile e apprezzabile, vista la sua base. Povera, già vista e con la scarsa abilità degli interpreti. Con la sua maestria registica e un buon comparto tecnico per fortuna risolleva il film, che comunque sa di già visto, ma riesce a mantenere la giusta dose di tensione fino alla fine, e quel retrogusto rap ben accolto.
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