Regia di Walter Hill vedi scheda film
Un vecchio arnese dell’underworld di Las Vegas, recluso da anni, organizza match di boxe tra i vari penitenziari. Il vincitore di tutti gli incontri è l’ergastolano Wesley Snipes, costretto a misurarsi con un nuovo vicino di cella. Accusato di stupro, infatti, viene sbattuto in gattabuia il vero campione dei pesi massimi, una specie di Mike Tyson che tira pugni a tutta birra. La mafia e l’ambiente pugilistico premono perché i due boxeur si affrontino in un incontro tra le sbarre. Dopo varie delusioni al botteghino Walter Hill ritrova il suo collaboratore di sempre, David Giler (produttore e sceneggiatore) e torna su uno dei suoi temi favoriti: il match come metafora di riscatto e lotta nella vita. Contrariamente al suo film d’esordio, “L’eroe della strada”, il contesto non è più quello dell’America in cerca di speranze ma quello chiuso dove sopravvivono i reietti. Neri, portoricani, messicani, criminali d’ogni risma, guardie abbrutite: tutte facce di un casellario di giustizia sciorinato con tanto di scritte sovrimpresse. In mezzo a questa umanità allo sbando che canta “God Bless America” come un rap, la macchina da presa di Hill si muove frenetica, amplificando le tensioni e facendo scorrere sottopelle i fremiti della rabbia. Un film tostissimo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta