Regia di Walter Hill vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Nella seconda parte della sua carriera Walter Hill ha perso i crediti accumulati nei confronti dei produttori, finendo con l’ottenere lavori sempre meno importanti.
Ciò non toglie che quando c’è il talento, spesso si vede anche quando, come in questo caso, ci si trova di fronte ad un b-movie che in mano ad altri sarebbe stato una sciocchezzuola priva di ogni interesse.
La storia … un pugile incarcerato per stupro (questa cosa mi ricorda qualcuno …) in una struttura di massima sicurezza, si trova a fare i conti con un collega e l’incontro tra i due sarà inevitabile sia per le loro volontà che per gli interessi delle persone che contano.
L’essenza del film è il mettere in scena uomini veri (una componente classica nel cinema muscolare di Hill) che, inseriti per di più in un contesto difficile come può esserlo il carcere, lo sono ancora di più, andando a caccia della cosa che conta maggiormente in questo luogo, ovvero il rispetto, senza tralasciare la voglia di riscatto.
Hill non va per il sottile e con una regia frenetica e ad alto ritmo confeziona un piccolo, quanto sorprendente prodotto di seconda fascia, ma solo per l’origine.
Certo non è un film indimenticabile e tanto meno uno dei suoi migliori, ma ha ancora gli artigli ed è bello rivederli in mostra.
VOTO : 6/7.
Prende in mano un soggetto di seconda fascia e ne cava fuori il massimo.
VOTO : 6.
Sufficiente.
VOTO : 5,5.
I tempi migliori se ne sono andati da un pezzo.
VOTO : 6++.
Meglio del solito.
VOTO : 6,5.
Abbastanza convincente.
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