Regia di Victor Salva vedi scheda film
Il genere horror ha ricevuto una terribile discesa di qualità dal 2000 in poi (se non poco prima), e questo lo sappiamo. I nuovi horror non hanno saputo fare altro che riproporre e riproporre, in maniera meccanica, ripetitiva, e la maggior parte degli spettatori se ne è accorta senza cascarci più. Allora l'horror del nuovo millennio ha cercato di porsi un nuovo obbiettivo, basare la propria qualità in quel citazionismo così insistito, e tentare di ricostruire qualcosa dall'intera cinematografia del brivido. Masochismo? Scommessa persa in partenza? Intanto molti horror sono riusciti, nella bassa tendenza generale, a distinguersi, a raccontare, con buon ritmo e buon gusto, mostri, fantasmi, anche zombie.
"Jeepers Creepers" nasce dalle ceneri dell'horror anni Settanta, ma anche da un lavoro intelligente di regia e di sceneggiatura (impagabile la "Cappella Sistina allucinante dipinta con veri cadaveri"). Senza pretese e senza esagerazioni, questo horror di buon successo in patria ha tentato di creare un mostro diabolico che non cadesse nel ridicolo, ma che fosse profondamente comprensibile, cioè che si potesse individuarne i punti deboli, il funzionamento. Perché spesso quell'incertezza che fin troppi horror cercano, quella voglia di non dire per creare inquietudine, porta invece al versante opposto, che poi a livello mentale non resta nulla, il deserto mentale di certi filmetti. Il non spiegare dovrebbe sì essere un elemento fondamentale dell'horror, ma vista l'alta frequenza di errori, il film di Salva risulta un buon compromesso, si mantiene sul sicuro. E funziona con una buona trama, un ottimo incipit (che fa l'occhiolino a "Duel"), un buon svolgimento, delle prevedibili conseguenze, un finale forse troppo esibizionista ma comunque coraggioso. Non è un capolavoro, non ha nessun tipo di novità. Ma oggi, tranne con certi capolavori, lo sforzo dello spettatore dev'essere quello di contestualizzare.
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