Regia di Cédric Kahn vedi scheda film
Nel 1981 il ventenne Roberto Succo (interpretato dallo straordinario non-attore Stefano Cassetti) massacra a Mestre i propri genitori. Rinchiuso in un manicomio criminale, dopo cinque anni Succo ottiene la libertà vigilata per buona condotta. Ne approfitta per scappare in Francia, dove lascia un'impressionante scia di sangue fino a quando la denuncia di una sue ex-fidanzata (Le Besco) e l'ostinazione di un ispettore transalpino (Dell'Isola) non riescono a mettere la parola fine al suo curriculum di serial killer. Tornato a vedere il sole a scacchi nella terra d'origine, Succo si suicida in cella con una busta di plastica.
Cedrik Kahn racconta con efficacia impressionante quella che prima di essere una biopic su uno dei più feroci mostri italiani è un'incredibile vicenda giudiziaria, passata attraverso le decisioni follemente incaute di un giudice di manica larghissima, la complicità folle di una fidanzatina di Succo e sopratutto l'ignobile vicenda delle rogatorie.
Nella colonna sonora compaiono brani del grande jazzista polacco Tomasz Stanko.
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