Gino è stato in galera, ma s'è rifatto una vita ed è anche riuscito a superare il trauma della morte della moglie, grazie soprattutto all'aiuto di Germain, un ex poliziotto. Ora vive a Montpellier e ha una relazione con Lucie, un'impiegata della Banca Commerciale Francese. Ma il suo passato non lo lascia in pace e ritorna a galla sotto l'aspetto di Marcel, suo ex-compagno di rapine e di altri due suoi compari. A Montpellier nel frattempo è arrivato l'ispettore Gouatreau che anni prima aveva messo in galera Gino.
Note
Film disperato e cupo in cui due generazioni d'attori si trovano a confronto: poteva andare meglio.
a me, è piaciuto, molto. Senza troppi fronzoli, Giovanni è riuscito a rendere bene il contesto: la volontà di un uomo non tanto di redimersi, quanto di ascoltare di più la propria stanchezza che non la tentazione. Eccezionale la recitazione di Bouquet (un implacabile, viscido, ributtante "novello" Javert). Voto: 8.
Josè Giovanni da buon corso non nascondeva il suo risentimento verso la gendarmeria, la giustizia e la pena capitale francese. Ultimo paese europeo ad aver abbandonato la pena di morte (la tristemente famosa ghigliottina) solo nel 1981, lo scrittore regista in DUE CONTRO LA CITTA’ non le manda a dire, anche troppo e senza badare al sottile. Costruisce una vicenda in cui il… leggi tutto
Senza dubbio il miglior film di José Giovanni, scrittore e regista dai trascorsi malavitosi e penitenziari, divenuto molto popolare per aver diretto con risultati altalenanti mostri sacri del cinema francese, da Jean Gabin a Jean-Paul Belmondo, passando per Lino Ventura e Alain Delon. Pur prendendo spunto da fatti realmente accaduti, in questa sua opera tragica e toccante José… leggi tutto
Il titolo invitante, la presenza di due grandi attori, la regia di Giovanni, di cui recentemente avevo visto quel bel noir "ultimo domicilio conosciuto, mi hanno indotto a vedere questa opera. Una delle più grandi delusioni ! Già il titolo è arbitrario e non rispetta quello che promette. La trama di denuncia sulle ridotte possibilità di reinserimento nella… leggi tutto
Due contro la città Francia/Italia 1973 la trama: Attraverso la voce off di Germain Cazeneuve, un rieducatore che sta per andare in pensione dopo 27 anni di servizio ed ha il compito di favorire il reinserimento degli ex detenuti, nella vita civile e nel mondo del lavoro ci racconta la vicenda amara di Gino Strabligi, ex rapinatore di banche, che però dopo l’uscita…
Senza dubbio il miglior film di José Giovanni, scrittore e regista dai trascorsi malavitosi e penitenziari, divenuto molto popolare per aver diretto con risultati altalenanti mostri sacri del cinema francese, da Jean Gabin a Jean-Paul Belmondo, passando per Lino Ventura e Alain Delon. Pur prendendo spunto da fatti realmente accaduti, in questa sua opera tragica e toccante José…
Josè Giovanni da buon corso non nascondeva il suo risentimento verso la gendarmeria, la giustizia e la pena capitale francese. Ultimo paese europeo ad aver abbandonato la pena di morte (la tristemente famosa ghigliottina) solo nel 1981, lo scrittore regista in DUE CONTRO LA CITTA’ non le manda a dire, anche troppo e senza badare al sottile. Costruisce una vicenda in cui il…
Perchè andiamo al cinema? ... Perché ci crogioliamo sul nostro divano per vederci un bel Home Video? ... Ci sono mille motivi! Il cinema fa sognare, ma si gusta, si riesce a interpretare perchè il…
Il film di Giovanni non è un capolavoro e nel finale indulge, com'è stato notato, al cayattismo, con una trama che si conclude in forma di predica contro la pena di morte. E sarà vero anche che i due protagonisti, all'epoca già diventati icone del cinema francese (e, orrore!, non certo di quello d'avanguardia) recitano al minimo delle proprie capacità espressive (al proposito, Tullio Kezich…
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Commenti (5) vedi tutti
“Mi rendo conto che la giustizia si è trasformata solo in una macchina per uccidere”. Due contro la città da stravedere con Gabin&Delon.
leggi la recensione completa di claudio1959a me, è piaciuto, molto. Senza troppi fronzoli, Giovanni è riuscito a rendere bene il contesto: la volontà di un uomo non tanto di redimersi, quanto di ascoltare di più la propria stanchezza che non la tentazione. Eccezionale la recitazione di Bouquet (un implacabile, viscido, ributtante "novello" Javert). Voto: 8.
commento di Roberto MorottiFilm con una tesi ben profilata, idelogicamente chiara. Più dramma che poliziesco puro.
commento di moviemanIn questo Film c'e' anche una piccola parte all'inizio con un giovane Gerard Depardieu ma per il resto la visione e' veramente poca cosa.voto.1.
commento di chribio1Sufficiente va bene ma buono è troppo per questo film.
commento di lonestar