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Bad Boys: Ride or Die

Regia di Adil El Arbi, Bilall Fallah vedi scheda film

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La recensione su Bad Boys: Ride or Die

di ANdaMI
6 stelle

I cattivi ragazzi di Miami sono tornati per portarci tante risate e tanta azione.

 

locandina

Bad Boys: Ride or Die (2024): locandina

 

Will Smith, dopo il tristemente noto schiaffo dato a Chris Rock la notte degli Oscar del 2022, ha avuto difficoltà a reinserirsi nel mondo dello spettacolo. Se si esclude il film Emancipation - Oltre la libertà, non è infatti più apparso sul grande schermo. Tuttavia, ora è pronto a riprendersi uno dei suoi ruoli più famosi, quello del detective della narcotici Mike Lowrey che forma con il collega Marcus Burnett, nuovamente interpretato da Martin Lawrence, una coppia esplosiva (letteralmente). Il quarto capitolo della saga di Bad Boys vede i due sbirri di Miami lottare contro colleghi corrotti al fine di scagionare il loro ex capitano, deceduto nel film precedente, dalle accuse di collaborazione con il Cartello della droga. Sospettati essi stessi di aver voltato le spalle alla legge, dovranno riconquistarne la fiducia a suon di proiettili e carisma. Oltre a Smith e Lawrence, ritornano gli stessi attori del terzo episodio nei rispettivi ruoli, mentre alla regia ritroviamo la coppia di origine belga Adil & Bilall, che già aveva firmato Bad Boys for Life.

 

Martin Lawrence, Will Smith

Bad Boys: Ride or Die (2024): Martin Lawrence, Will Smith

 

Chi ben conosce la saga, sa perfettamente come ogni capitolo cerchi di bilanciare azione e commedia. Ebbene, sotto il profilo comico, Bad Boys: Ride or Die si rivela un film davvero divertente. Il fulcro della comicità risiede prevalentemente negli scambi di battute tra i protagonisti, che sono molto in forma nonostante gli anni continuino inesorabilmente a passare. La miglior performance se l'aggiudica Martin Lawrence, spassoso come non mai e perfettamente capace di rendere ogni gag degna di un sorriso. A Smith spetta un tono più serio, come sempre, ma il suo personaggio regge bene per tutta la durata e non manca affatto di simpatia. I due attori sono il centro della pellicola e del mondo narrativo, surclassano ogni evento o altro personaggio con il loro fascino e dominano la scena confermando come l'intero franchise si regga su di loro. La fregatura sono, appunto, i restanti personaggi. Se alcuni sono meritevoli di attenzione, altri sono totalmente dimenticabili o inutili. Dispiace molto che la relazione tra il detective Lowrey e il figlio non sia progredita di un millimetro rispetto al film precedente e che siano riusciti a sprecare il talento di Rhea Seehorn. L'attrice aveva dato prova di grandi doti recitative nella serie tv Better call Saul ma in Ride or Die è poco più di una comparsa e le poche volte che si vede convince poco. Nota di merito del film è senza dubbio il ritmo. Sostanzialmente privo di momenti morti, Ride or Die corre veloce e non concede pause, volando come un jet dai frenetici titoli di testa a quelli di coda lasciando una scia di intrattenimento e risate dietro di sé. 

 

Martin Lawrence, Will Smith

Bad Boys: Ride or Die (2024): Martin Lawrence, Will Smith

 

Per quanto riguarda le scene d'azione, sono tutto sommato piacevoli anche se i registi fanno l'impossibile per spettacolarizzarle oltre ogni limite, cosa che purtroppo le rende troppo spesso confusionarie. La regia giganteggia senza controllo, fa largo uso di movimenti di macchina rapidissimi, vortici, accelerazioni, plongée e chi più ne ha più ne metta. Il risultato sono sparatorie sì appaganti ma eccessivamente dispersive. Il comparto sonoro se la cava anche se non gli si perdona l'aver omesso la celebre canzone degli Inner Circle (Bad Boys, appunto) qui sostituita con una versione remixata. Carina, infine, la fotografia, molto simile a quella già vista in Bad Boys for Life.

 

Martin Lawrence, Will Smith

Bad Boys: Ride or Die (2024): Martin Lawrence, Will Smith

 

Bad Boys: Ride or Die presenta una trama lineare e per nulla complicata, non esente da difetti ma sufficiente a reggere il tipo di film che stiamo guardando. Il film di Adil & Bilall è ciò che viene volgarmente definita "una americanata": eccessivo, volgarotto, tendenzialmente stupido e per nulla credibile ma proprio per questo leggero, divertente e godibile sia in solitaria che, soprattutto, in compagnia. Del resto, gli amanti della serie sanno bene cosa aspettarsi (lo sanno, ormai, dal 1995) e non resteranno affatto delusi. Valeva la pena ricordare ai neofiti il genere di film a cui andranno in contro. Vale a dire, una buona scelta per una serata relax, nulla di più, nulla di meno.

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