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Trap

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Trap

di axe
6 stelle

Cooper si reca insieme alla figlia Riley presso un "palazzetto", per assistere al concerto di una popstar amata dai giovanissimi, Lady Raven. Egli è un vigile del fuoco, pertanto è abituato a lavorare in contesti di emergenza. Comprende, dunque, che nel complesso tira un'aria strana; è presente molto personale di sorveglianza, particolarmente nervoso. Giovandosi della proprie esperienza ed empatia di soccorritore, apprende che tra il pubblico è presente un sanguinario serial-killer, detto "Il Macellaio", e che le forze dell'ordine sono lì in gran numero per procedere all'arresto. Senonchè, il ricercato è proprio lui, Cooper. Come si comporterà l'uomo per non rimanere impigliato nella rete tesa a suo danno ? "Trap", appunto, trappola, è il quanto mai appropriato titolo di un thriller diretto da M.Night Shyamalan, regista di comprovata esperienza ma non sempre in grado di convincere a fondo. Elemento riuscito e più interessante dell'opera è la complessa caratterizzazione del protagonista Cooper (Josh Hartnett). Il regista di origine indiana, il quale aveva già affrontato, in "Split" e "Glass", il tema delle personalità multiple, crea un soggetto in grado di essere contemporaneamente assassino spietato, padre e marito amorevole, un lavoratore affidabile e carismatico, impegnato in un ruolo di positiva rilevanza sociale. Nulla racconta, l'autore, del passato di Cooper; ma spinge a porsi una domanda. Come ha potuto una persona, la quale - comprendiamo dal suo modo di ragionare, esprimersi, comportarsi in pubblico - è dotata di un buon livello d'istruzione, è intelligente, è in grado di provare e ricambiare sentimenti positivi, lasciar maturare e prendere il controllo - essendo le sue doti asservite ad essa - ad un "sè" oscuro, maligno, dedito alla generazione di sofferenze prive di tornaconto materiale ? La questione è irrisolta; forse bisogna nitidamente folle, Cooper la compie in prossimità dell'epilogo, quando, scoperto e con difficoltà catturato, crollata la sua copertura, libera la potenziale vittima, durante il viaggio verso un posto di polizia, mediante un'attività febbrile, e mostrando un ghigno di soddisfazione, riesce a liberarsi delle manette che lo bloccano mentre è all'intero del furgone cellulare. Quale nuovo assurdo piano ha elaborato la sua mente ? E' veramente difficile immaginare che possa nuovamente farla franca, cosa che gli è riuscita per anni, finchè la moglie, sospettando di lui, non ha messo in moto la catena di eventi che hanno condotto all'arresto. Del film non ho apprezzato lo scarso realismo di alcune fasi della narrazione, concentrate nella parte centrale. Trovo poco credibile, in particolare, che Cooper, vistosi scoperto, sia potuto uscire dal "palazzatto" insieme alla popstar Lady Raven - con la quale è entrato in contatto grazie alla figlia - ottenendo poi di farsi accompagnare chissà dove. Possibile che nessuno, all'interno dello staff della cantante, sia stato insospettito dalla scelta di Lady Raven, di allontanarsi in compagnia di uno sconosciuto, dopo le fatiche di un concerto ? Una scelta quanto mai "artificiosa". Ben costruite, invece, le atmosfere; per tutta la prima parte del film, mentre gli eventi connessi al concerto scorrono uno dietro l'altro, la tensione monta intorno ai personaggi. Cooper comprende che qualcosa non va; è costretto ad indagare, ma non può farlo liberamente. Non può, ne' vuole, trascurare la figlia Riley; deve, nel frattempo, interagire con l'invadente mamma di un'amichetta della ragazzina. La seconda parte del film, svelato il ruolo del protagonista in relazione alla vicenda, è dedicata alla ricerca da parte di Cooper di una via d'uscita; la suspence lentamente scende, poichè l'autore introduce elementi inverosimili. La fuga con Lady Raven; la non naturale freddezza della moglie, la quale, scoperte le carte, pur trovandosi esposta ad un pericolo mortale, trova un modo intelligente per sventare la minaccia senza che alcuno si faccia male; la compostezza dei figli, apprese le orride novità circa la doppia vita del padre. Quando l'autore tradisce il "patto della verosimiglianza", la tensione scende, poichè possiamo aspettarci ... un po' di tutto. Dunque, un film con luci ed ombre, del quale consiglio la visione, se non per altro, in connessione alle riflessione che induce circa i misteri degli insondabili abissi della psiche umana.

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