Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Trap è l’ultimo film di Shyamalan che in qualche modo esce completamente dal mondo pseudo horror a cui noi eravamo abituati, trasformando la sua pellicola in un thriller.
Il film è la classica storia in cui lo spettatore sa già tutto, ma i protagonisti del film invece non sanno nulla.
Però effettivamente l’horror in questa pellicola è presente, anche se non dal punto di vista fisico: non ci sono scene splatter se non forse mezza, non ci sono mostri inventati ma ci sono mostri reali.
È forse questo il massimo della paura, del terrore: qualcosa he possa essere in mezzo a noi tutti i giorni.
Sono storie raccapriccianti di falsa normalità, storie di disperazione, di paura, di follia ma davanti a noi.
Sicuramente è un film migliore del precedente, cioè “bussano alla porta” ma non arriva ai suoi grandi capolavori come “il Sesto senso” “The Village” e “Signs”.
È un film apprezzabile con purtroppo dei buchi di trama che non si riesce a gestire in maniera accurata.
Il montaggio invece, risulta ben fatto come sempre per questo regista; anche l’interpretazione è sicuramente sopra la media.
Qualcuno ha criticato il fatto che ci sono molti punti dove viene lasciato spazio al concerto, con la cantante che è interpretata della figlia del regista.
Probabilmente potrebbe essere una marchetta, però non va inficiare sul film in sé.
Sinceramente il punto dolente di questa pellicola è proprio la sceneggiatura, che, per quanto sia interessante e per quanto possa essere tranquillamente messa nella casella Shyamalan, non può dirsi stupenda o perfetta.
Non è nemmeno qualcosa di nuovo è qualcosa che abbiamo già visto, magari in altri modi o con una visione diversa del protagonista o degli altri interpreti, ma che con il regista indiano riesce a dare un tocco di drammaticità e orrore in più.
Trap è un film interessante, ma resta un film che non può assolutamente superare la sufficienza.
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