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Trap

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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La recensione su Trap

di ilcausticocinefilo
3 stelle

 

 

 

Torna Shyamalan, torna il disastro. Roba inclassificabile come After Earth o Old si presumeva ineguagliabile, nella sua emerita balordaggine, e invece… mai dire mai. Il buon vecchio regista d’oltreoceano anche a questo giro ha in serbo per l’ignaro, nonché incolpevole, pubblico una ricca libagione offerta in capo al Sovrano Patrono della Merda Cinematografica, garante della incommensurabile idiozia dell’esile filmuncolo. Una trappola filmica d’indubbia consistenza, che ingabbia senza pietà i maroni e li stritola lentamente per più di un’ora e mezza. Ouch.

 

E’ impossibile prendere qualunque cosa accada anche solo vagamente sul serio (epperò non è certo il film a voler essere ironico o grottesco); la tensione esiste soltanto nelle più fervide fantasie del regista e il polpettone s’affloscia in misura definitiva nell’ultima parte, tra fughe assurde che in confronto Houdini era ‘na pippa e rivelazioni più improbabili d’una vergine illibata.

 

 

Josh Hartnett, Ariel Donoghue

Trap (2024): Josh Hartnett, Ariel Donoghue

 

 

Le alternative sono due: o ha scritto la presunta sceneggiatura in due ore di numero tanto per cercare di fare qualche bel soldino in scioltezza senza troppa fatica oppure Shyamalan dovrebbe seriamente valutare di non scriverne più e prendersi un momento di riflessione per riaversi dallo sfasamento, che gli ha fatto concepire un’”opera” che non starebbe in piedi manco con stampelle e supporti vitali vari come un prodigioso prodotto dell’ingegno, meritevole perfino di essere filmato.

 

Eh, sì, in quanto la sceneggiatura, di nuovo così definita in vena antifrastica, accumula, sin dai primissimi minuti, una tale mole di – si perdoni il francesismo – sonore stronzate che diventa pressoché impossibile ignorarla; anche perché il regista ha pure la bella pensata di tentare di riempire maldestramente le pause tra una valanga di buchi neri narrativi e l’altra con riprese vieppiù significative della di lui figliola (intenta a cantare canzonette pop insipide tipiche del mondo di oggi o a proferire grandiose scempiaggini che a paragone i Baci Perugina paiono più profondi di Kant) in modo da non dare adito neppure per un nanosecondo a sospetti di pretestuosità e nepotismo.

 

 

 

Josh Hartnett

Trap (2024): Josh Hartnett

 

 

Qualche esempio di voragini aperte a livello di tessuto narrativo? Nessun problema, eccone alcuni in ordine sparso

ALLERTA SPOILER:

al temibile protagonista risulta agevolissimo reperire informazioni chiave, tesserini segreti di cui neanche era al corrente, badge ecc. per via della suprema imbecillità di più o meno qualunque dipendente o poliziotto con cui entri in contatto oppure grazie ad una fortuna sfacciata che Gastone scansate proprio; poi se ne va in giro come se niente fosse in un ambiente iper-sorvegliato eppure nessuno s’accorge del fatto che si infiltra in aree riservate al solo personale oppure che butta una giù dalle scale o ancora ne fa ustionare un’altra (e nessuno lo controlla quando in compagnia della figlia e della cantante esce tutto tranquillo); saltiamo all’epilogo e scopriamo che è stata la moglie a mettere la polizia sulle sue tracce, ma ovviamente in un modo altamente cervellotico e mettendo a rischio la sua stessa figlia che il truce Macellaio era appunto previsto accompagnasse all’immancabile evento canoro; e tra l’altro nessuno nota che il maniacale perfezionista s’accatta surrettiziamente uno dei ferri della bicicletta…

FINE SPOILER.

 

Questa totale assenza di qualsivoglia verosimiglianza stronca sul nascere ogni possibilità di reale coinvolgimento, che si vaporizza da subito in compagnia di logica, suspense e coerenza. E in assenza di queste componenti, a rimanere è soltanto un prodottino liquefatto, fondamentalmente innocuo, senza smalto, gravato dall’invadente presenza della figlia (incapace totale nelle recitazione), privo di trovate, diretto anonimamente. Si salvano le interpretazioni di Hartnett e della Pill, nonché la fotografia di Mukdeeprom. Trapped in the ShittyVerse.

 

 

Josh Hartnett

Trap (2024): Josh Hartnett

 

 

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