Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Kitano esordisce con uno spettacolo di marionette giapponesi, Dolls, una scena di amore straziante in cui un garzone fugge con la nobildonna che ama, per impedirle di commettere gesti folli.
Con i tempi lenti e delicati di un ciliegio che fiorisce, il regista racconta tre storie d'amore che si intersecano alla lontana, le accomuna la sofferenza di relazioni impossibili, vuoi a causa di ciechi egoisti che le ostacolano per questioni venali, vuoi per il masochismo degli amanti stessi o per la sciagura che piomba sugli innamorati nel momento sbagliato. Tutte queste persone sono come bambole in balia dei fili del destino avverso.
L'immagine più poetica del film è offerta dai due protagonisti, legati spiritualmente, ma anche fisicamente da una corda rossa, con cui vagano per la loro terra alla ricerca del senno perduto! Non a caso, un'espressione giapponese per riferirsi al matrimonio è proprio 'stringere il nodo', un nodo eterno, che nemmeno la morte può recidere.
E con quest'idea romantica dell'amor vincit omnia, Kitano ci lascia "letteralmente" in sospeso.
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