Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Dolls è un film poetico, di una delicatezza ineguagliabile. È un fantastico affresco sull’amore che si sviluppa attraverso la suddivisione in tre storie, tutte con esito tragico, tutte ricche di sentimenti e speranza andati però vani. Matsumoto preferisce sposare una ricca ragazza che quasi non conosce invece del suo amore di sempre; la starlette del canto subisce un incidente e finisce per rovinare la vita di un suo fan; il boss della yakuza torna indietro sugli errori di gioventù.
Le tre storie sembrano narrate singolarmente, ma poi si avvicinano, sfiorandosi appena, quasi fossero tre cerchi libranti che si sfiorano una tantum, ma rimangono nella stessa dimensione, quella delle passioni di coppia.
L’incipit però è decisivo, e giustifica il titolo: Kitano parte col presentare il teatro delle bambole giapponesi: un uomo e una donna con vistosi problemi di coppia che però non impediscono loro di concludere le proprie esistenze insieme. Il finale riprende questo tema, concludendo la storia con delle immagini esaltanti per bellezza e delicatezza.
È una visione pessimistica della trasformazione dei rapporti di coppia.
Ennesimo capolavoro di Takeshi Kitano che conferma, pur uscendo dai suoi cardini fatti di violenza spesso insensata unita ad un’ironia, di essere un regista geniale, dalla sensibilità e dalla classe cristallina.
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