Regia di Michele Placido vedi scheda film
Film biografico, non del tutto riuscito
Nel 1916 Sibilla Aleramo,pseudonimo di Rina Faccio, scrittrice famosa, femminista ante litteram,donna di cultura, affascinante e indipendente,reduce da un fallito matrimonio,intraprese un frenetico carteggio epistolare, a cui seguì a breve, una burrascosa relazione sentimentale,con il giovane poeta Dino Campana. Dalle sue parti Dino veniva chiamato "il matto" non a caso,era un'artista tanto creativo e geniale,quanto dall'equilibrio mentale,profondamente instabile e precario,difatti passerà gran parte della sua vita in manicomio, morendovi poi nel 1932. Tuttavia per due anni, i due vissero una storia d'amore intensa,impetuosa,costellata da sesso selvaggio, fughe e ritorni,slanci e furiosi litigi.Rapporto decisamente segnato dalla malattia mentale di lui, che spesso diventava violento e geloso,preda di scatti d'ira improvvisi e devastanti.
Il film di Placido, si concentra soprattutto su questo rapporto di odio/amore tra Sibilla,alias Laura Morante e Dino,cioè Stefano Accorsi.Se per ciò che concerne la ricostruzione storica e ambientale dell'epoca,Il risultato è convincente ,viceversa,è sul piano narrativo,che lascia un tantino perplessi,al di là delle lodevoli intenzioni.Forse proprio la scelta degli attori non fu felice,Accorsi nel ruolo di "poeta maledetto",non riesce ad essere credibile e la stessa Morante, anche se volenterosa,come sempre,non sembra del tutto a suo agio.
Ciononostante,il film e soprattutto gli attori, hanno ricevuto per questo lavoro dei riconoscimenti, a dimostrazione di quanto il cinema sia, per sua natura, controverso.
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