Espandi menu
cerca
Un viaggio chiamato amore

Regia di Michele Placido vedi scheda film

Recensioni

L'autore

FilmTv Rivista

FilmTv Rivista

Iscritto dal 9 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 243
  • Post 80
  • Recensioni 6309
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Un viaggio chiamato amore

di FilmTv Rivista
6 stelle

Michele Placido rischia grosso, si butta in un’impresa disperata, un film d’amore, poesia e follia, su un poeta pazzo e una donna disposta a innamorarsi di poesia e follia. Non vuole – lo capiamo subito – il film cartolinesco dove il paesaggio serva a cauterizzare sentimenti e stati d’animo, non vuole neppure dare risalto allo sfondo storico, la guerra è lontana e tra i vagoni dei treni che vanno al fronte Sibilla e Dino possono solo abbracciarsi singhiozzando. Non vuole fare un film in costume. Vuole concentrarsi su due volti e anime che cercano di entrare nel secolo breve, dimenticare romanticherie e oppressioni, confrontarsi con la follia di un mondo che sta per essere partorito da una guerra. E vogliono trovare le parole per dirlo, i gesti per mostrarlo. Parole che siano poesia, passione e smarrimenti. Gesti che mostrino la ribellione e il brancolare di una ricerca appena iniziata. «Io cerco una parola!», grida Campana ed è un progetto di accesa poetica e di sventurata avventura. Placido rischia molto (onore al merito), qualcosa trova, qualcosa gli sfugge. Trova una musica che riesce a passare, anche nella stessa sequenza, da una comoda e piacevole serenità a un’inquietudine dubbiosa, slegata e ispida. Trova una luce (di Luca Bigazzi) che perde colori e aura, si fa livida e vuota, si scurisce fino al nero finale. Trova il posto giusto per le parole della Aleramo e i versi di Campana. Quello che ci sembra non trovi (ci sono in Italia?) sono due attori che sappiano reggere il peso di così poderosi compiti. Accorsi, l’attore più richiesto che abbiamo, dev’essere Campana, «il più grande poeta che abbiamo», come lo definì Emilio Cecchi. Laura Morante, l’attrice più richiesta che abbiamo, dev’essere la misteriosa Sibilla. Lottano (soprattutto lei), non sempre ci riescono.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 37 del 2002

Autore: Bruno Fornara

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati