Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Il tema della polizia non proprio trasparente, ma che va difesa per la sua funzione sociale, con un commissario onesto circondato da collaboratori equivoci, è ricorrente nella carriera di Enrico Maria Salerno, con esiti alterni. Questo è un film senza pretese, con qualche eccesso di luoghi comuni, una notevole dose di buonismo ed alcune cadute di tono (l’amalgama omosessualità – droga – pornografia – prostituzione appare decisamente datato). Tuttavia, lo si guarda piacevolmente grazie ad una sceneggiatura tutt’altro che banale, un ritmo incalzante e una buona prova d’attori. Accanto ad Enrico Maria Salerno, Luciano Salce fa la sua figura e Françoise Fabian incarna un personaggio femminile di non poco spessore. Trascurabili le brevi apparizioni di un anziano Tino Scotti, nel ruolo di un pensionato della Fiat decisamente svitato e innamorato dell’azienda cui ha dedicato 40 anni di vita. C’è infine Torino, una splendida Torino degli anni ’70, spaziosa, con poco traffico, impreziosita dalle immagini del Regio, di piazza San Carlo, delle rive del Po, dei suoi portici protettivi...
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