Scene di quotidiana lotta al crimine di un commissario torinese. Michele Parrino indaga su bande di giovani borghesi che seminano il terrore tra rapine e spaccio di droga, e su una gang di delinquenti di periferia che ha ucciso un gioielliere.
Note
Un poliziesco molto interessante. Romolo Guerrieri (fratello di Marino Girolami), guarda al polar francese nella definizione dello sbirro "triste" interpretato da Salerno. La sceneggiatura inciampa purtroppo in qualche intoppo parodistico, ma il commissario "di sinistra" è molto meno didascalico di quello tratteggiato da Pistilli nel pur ottimo "Milano calibro 9".
Graziosa pellicola che mantiene un registro comico (venàto di denuncia e dramma) garantito dalla presenza di Luciano Salce nel ruolo di giornalista "pentito". Ispettore (Salerno) e giornalista (Salce) come unici pilastri contro l'imbecillità popolare.
Film strano e insolito. Un commissario (Salerno) che si imbatte in vari casi a Torino sempre affiancato da un giornalista (Salce). In fin dei conti bello, mischia humour e azione. Divertente il finale.
Vita quotidiana del commissario Parrino (Salerno) tra normali problemi di delinquenza cittadina che vanno dalla rapina ,alla gioielleria,alla rapina di un vagone postale di alcuni giovani-bene .Salerno urla contro il sistema che gli impedisce di mettere le mani sui capitalisti corrotti.Ne esce un prodotto con diverse anime,i cui registri cambiano ,dal drammatico,al brillante,alla satira,al… leggi tutto
In tempi di poliziottesco e di violenza efferata esibita sul grande schermo anche con una pericolosa tendenza all'autocompiacimento,fa veramente piacere parlare di un poliziesco italiano come questo,un film che punta più sull'atmosfera che sul sangue da versare,quasi avvicinandosi allo spirito di certi polizieschi francesi.Pur mantenendosi dentro le coordinate del genere il film ha anche… leggi tutto
A Torino un commissario indaga su un giro di prostituzione minorile e droga, con l'aiuto di un amico giornalista. Giunto alle scottanti conclusioni, il duo si vede messo a tacere: il primo viene rimosso dai suoi incarichi e al secondo si impedisce di divulgare la verità. Scritto dall'accoppiata Nico Ducci e Mino Roli a partire da un romanzo ("Il commissario di Torino": difficile… leggi tutto
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Vita quotidiana del commissario Parrino (Salerno) tra normali problemi di delinquenza cittadina che vanno dalla rapina ,alla gioielleria,alla rapina di un vagone postale di alcuni giovani-bene .Salerno urla contro il sistema che gli impedisce di mettere le mani sui capitalisti corrotti.Ne esce un prodotto con diverse anime,i cui registri cambiano ,dal drammatico,al brillante,alla satira,al…
A Torino un commissario indaga su un giro di prostituzione minorile e droga, con l'aiuto di un amico giornalista. Giunto alle scottanti conclusioni, il duo si vede messo a tacere: il primo viene rimosso dai suoi incarichi e al secondo si impedisce di divulgare la verità. Scritto dall'accoppiata Nico Ducci e Mino Roli a partire da un romanzo ("Il commissario di Torino": difficile…
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Commenti (5) vedi tutti
Graziosa pellicola che mantiene un registro comico (venàto di denuncia e dramma) garantito dalla presenza di Luciano Salce nel ruolo di giornalista "pentito". Ispettore (Salerno) e giornalista (Salce) come unici pilastri contro l'imbecillità popolare.
commento di undyingUn poliziesco controcorrente (per l'epoca) che vede un commissario perdente su un sistema capitalistico roccioso.
leggi la recensione completa di ezioBen recitato, ma non mi interessa mica quello che succede in questo film.voto 4
commento di wang yuFilm strano e insolito. Un commissario (Salerno) che si imbatte in vari casi a Torino sempre affiancato da un giornalista (Salce). In fin dei conti bello, mischia humour e azione. Divertente il finale.
commento di lonestarPoliziesco fin troppo ordinario.
commento di movieman