La recensione su Miller's Girl

di alan smithee

3 stelle

AL CINEMA

"Lui ha sottovalutato me.... Io ho sopravvalutato lui..."

Cairo Sweet (Jenna Ortega) è una studentessa di famiglia agiata che vive in una cittadina di provincia occupando una stanza della enorme magione familiare, sempre deserta in quanto i genitori sono sempre impegnati in viaggi d'affari.

Non particolarmente abile a socializzare, la ragazza ama la scrittura ed ambisce a diventare una scrittrice, influenzata da un filone di letteratura erotica che trova in Henry Miller il suo esponente più rappresentativo e caratterizzante. Pertanto, accontentandosi di fare riferimento ad un altro Miller, ovvero l'unico che la giovane ha a portata di mano, la aspirante ambiziosa scrittrice diciottenne cerca di impressionare il suo nuovo insegnante di scrittura, ovvero il professor Jonathan Miller (Martin Freeman).

Costui, effettivamente impressionato dal talento e dal valore delle composizioni della sua estroversa ma anche ombrosa allieva, nonché per nulla indifferente al fascino della ragazza, finisce per innamorarsene, anche per sfuggire ad una routine familiare piuttosto degradata e svilente.

Miller finisce per affidare alla brillante allieva il compito di scrivere un testo su qualcosa che conosce.

Di pronta risposta la ragazza si ripresenta con un racconto il cui contenuto esplicito ad alto tasso di erotismo, giudicato dal prof subito inopportuno, foriero di mettere al bando la carriera del fino ad ora stimato insegnante.

Il legame tra professore ed alunna si complica e il testo della giovane può rivelarsi come la prova della relazione malsana ed inopportuna che sempre più affiora nel rapporto tra i due.

L'opera prima della scrittrice e sceneggiatrice Jade Halley Bartlett contiene senz'altro elementi ambiziosi attraverso cui l'autrice tenta probabilmente di sdoganare i timori riverenziali verso una forma d'arte ed espressività che non si nascondono dietro a perbenismi inutili, puntando al realismo e all'efficacia di ciò che si racconta.

Il problema principale del film è che, con queste premesse, la vicenda di un rapporto pericoloso ed impossibile che lega due persone in fondo sole e disilluse, unite da una passione e pure da una reciproca attrazione fisica, finisce per restare entro i limiti di una rappresentazione teorica e puramente concettuale, che suscita tedio e noia nello spettatore, distratto da ammiccamenti e tergiversazioni che rendono tutto più banale e noioso, bolso e fintamente erotico, come ai tempi ormai andati (per fortuna), del cinema erotico e patinato alla Zalman King.

Martin Freeman e Jenna Ortega, quest' ultima un po' sempre confinata nei contorni lugubri che ne hanno decretato la fama planetaria, ma forse pure limitato le occasioni di versatilità come interprete, c'è la mettono tutta per apparire in sintonia e indotti ad affrontare in percorso rischioso e scandalosamente pericoloso, ma il film resta asfittico e privo ci ogni tipo di appeal in grado di conquistarsi la genuina attenzione dello spettatore.

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