Regia di Piergiorgio Gay vedi scheda film
Cinema italiano in affanno quello appena visto a Venezia. Questo “Forza del passato” di forza ne ha poca. Tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, il film di Gay, che aveva esordito con il notevole “Tre storie”, è francamente e purtroppo una delusione. La doppia scoperta da parte del protagonista quarantenne che, uno, la moglie l’ha tradito (e va bene) e che, due, il padre generale fascista era in realtà una spia del Kgb (questa poi no) ci viene proposta in lunghe sedute di dialogo tra un Sergio Rubini che non sembra convinto del suo ruolo e un Bruno Ganz che ha tutta l’aria di essere appena uscito da “Pane e tulipani”. Ci sono anche, con poco spazio e consistenza, una Sandra Ceccarelli più depressa del solito, uno sfondo triestino anonimo e qualche apparizione di un ragazzo, personaggio di romanzo, che si chiama Qwerty Uiop. Tutto e tutti guardati con stanchezza da una macchina da presa che inventa poco cinema.
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