Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
I Manetti Bros nel calcio dilettantistico tra fuoriclasse viziati e schiappe manesche.
U.S. PALMESE.
Tornano i Manetti Bros dopo l’esperienza cinefumettistica di Diabolik con una commedia di contesto calcistico.
Etienne Morville è un calciatore francese di talento e prossimo dal diventare il nuovo Cristiano Ronaldo e forse oltre. Peccato che la sua cattiva condotta, sia in campo che fuori, lo porta ad essere esonerato dalla squadra milanese. Nel frattempo a Palmi in provincia di Reggio Calabria il pensionato Don Vincenzo compie l’enorme e quasi impensabile impresa di racimolare, tramite colletta cittadina, ben 5 milioni di euro. Questo per inserire Morville come nuovo centravanti della U.S. Palmese. Più per immagine, reputazione e bisogno di un percorso ricreativo che per soldi Etienne accetta l’ingaggio e si reca a Palmi tra cori e ricevimenti festosi. Una volta però realizzato che gli altri membri della squadra sono meno che dei dilettanti, si creeranno tra loro, i cittadini e Etienne dei dissapori, discordie e delusioni reciproche. A risolvere tali matasse ci penseranno Don Vincenzo e sua figlia Concetta.
U.S. Palmese (2025): Rocco Papaleo
Nulla da dire in particolare sulla regia dei Manetti Bros che girano stavolta di mestiere, eccetto per dei guizzi abbastanza spettacolari durante alcune azioni in campo, in particolare il dribbling speciale di Morville, nelle scene umoristiche montate a modo per azzeccare i tempi comici e alcuni piani sequenza e primi piani notevoli che seguono le performance attoriali. Senza contare le musiche, dal pop al rap moderno alternato tra i sobborghi parigini e calabresi. E a proposito dei sobborghi, anche le loro scenografie non sono da meno. Gli attori se la cavano bene, da Rocco Papaleo a Giulia Maenza calati in un buon accento e dialetto calabrese. Blaise Afonso è abbastanza credibile come personaggio, meglio però nel fisic du role. Ma forse il migliore di tutti è Max Mazzotta, decisamente in perfetto overreacting nell’interpretare il mister della squadra. In calcio d’angolo una Claudia Gerini elegante e poetessa, forse un po’ troppo radical chic, ma un paio di cose interessanti le fa’.
U.S. Palmese (2025): Blaise Afonso
La storia è pressochè semplice, il classico percorso del calciatore sbruffone, presuntuoso e arrogante che combina cazzate, cade ancor più in basso, comprende di essere un cazzone e trova il modo di riscattarsi come sportivo e come eroe per la città di Palmi e i suoi abitanti. Ci sono però le dovute differenze come la tematica del calcio come il nuovo “movimento a scopo di lucro” al posto della religione, come appunto la gente sia disposta a pagare per vedere un giocatore all’opera quando con la stessa cifra raccolta si potrebbe fare qualcosa di ben più utile e urgente a livello sociale. Tale elemento narrativo ricorrerà più di una volta e sarà un intreccio importante per far andare avanti la storia. Senza contare l’importanza del calcio come motivazione di vita e passione che vanno ben oltre l’immagine e il vil denaro e che l’esperienza di Morville all’U.S. Palmese aiuterà molto la formazione sua e quella dei suoi compagni. Si vanno a toccare anche i ricatti tramite social e della troppa importanza all’immagine del giocatore più che al suo giocare. Senza contare gli ultimi venti minuti dove si andrà inevitabilmente a una rincuorante rivalsa di Etienne, don Vincenzo e i palmisani.
U.S. Palmese (2025): Blaise Afonso, Max Mazzotta
Peccato però che, eccetto la colletta in generale e lo spirito calcistico palmisano, le altre tematiche non sono approfondite abbastanza. Un po’ perché alcuni calciatori e personaggi di Palmi meritavano più spessore e un po’ perché i trascorsi infantili e calcistici/mondani di Etienne potevano spingere molto di più nel marciume e nelle controversie delle società sportive altolocate. Magari non era negli intenti degli autori, ma i rapporti tra Don Vincenzo e Etienne Morville potevano essere più frequenti nel secondo tempo e non soltanto ai supplementari.
U.S. Palmese (2025): Blaise Afonso, Lisa Do Couto Texeira
Comunque è un film discreto, è gradevole e racconta qualcosa d’interessante. Poteva qualificarsi addirittura per la Champions, ma riesce dignitosamente a classificarsi in seconda colonna. Tenendo poi conto com’è messa la Serie A del cinema oggi rispetto alla Liga Spagnola, la Ligue e la Premier League, due domande dobbiamo farcele…
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