Regia di Andy Warhol vedi scheda film
Diviso in due distinti piano sequenza (se nel secondo la camera è immobile nel primo, seppur fissa, si muove tramite zoom e rare quanto veloci rotazioni sull'asse) e altrettanti livelli narrativi. Il primo segue tre persone (una ragazza emancipata, un giovane gigolò e un più maturo ed eccentrico dandy omosessuale chiaramente ispirato allo stesso Warhol) che si scambiano fantasie erotiche e psicologiche su un ragazzo sdraiato in spiaggia, trattato come semplice oggetto sessuale (anche perché pagato dall'uomo - che prova eccitazione nell'ascoltare le perversioni che il suo giocattolo scatena nelle altre persone- per stare nella sua spiaggia). Il secondo è interamente ambientato in un bagno, dove i due ragazzi mezzi nudi parlano del più e del meno. In particolare si nota un disinteresse dei due nella distinzione tra etero e omosessualità, con il gigolò che cerca di convincere l'altro ad entrare nel giro. Uno dei film di Warhol in cui alla ricerca estetica sull'happening, con il concentrarsi su azioni e dialoghi fini a se stessi, si aggiunge anche una profondità contenutistica non indifferente. Un ottimo esperimento.
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