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I figli dopo di loro

Regia di Ludovic Boukherma, Zoran Boukherma vedi scheda film

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La recensione su I figli dopo di loro

di alan smithee
7 stelle

Paul Kircher, Angelina Woreth

Leurs enfants après eux (2024): Paul Kircher, Angelina Woreth

VENEZIA 81 - CONCORSO - PREMIO MARCELLO MASTROIANNI A PAUL KIRCHER

In una cittadina industriale della Lorena, nell'estate del 1992, il furto di una canoa per sfuggire la noia e poter frequentare una spiaggia nudista che li attrae, fa si che un adolescente di nome Anthony viva la sua prima tormentata e funestata di disgrazie storia d'amore con la coetanea Stephanie.

Ma il furto della moto del padre del ragazzo, utilizzata furtivamente da Anthony per recarsi ad una festa, innescherà una serie di vicissitudini drammatiche che segneranno per sempre la vita e l'ordine familiare del ragazzo. L'opera terza dei registi francesi gemelli classe '92 Ludovic e Zoran Boukherma, dopo i due bizzarri ibridi horror-commedia Teddy (2020) e L'année du requin (2022) è un intenso e viscerale coming of age che ha il merito di costruire e tratteggiare personaggi intensi per personalità e carattere, delineando la sintesi di una sfida adolescenziale che oppone due giovani coetanei vittime ognuno di atti di intolleranza e snobismo da parte di chi li considera rispettivamente di classe inferiore o addirittura di razza inferiore. Splendida prova per il giovane attore Paul Kircher, già magnifico con Honoré in Winter boy e bravissimo nel thriller fantastico The Animal Kindom.

Un volto ed uno sguardo che lasciano il segno e lo rendono uno dei volti giovani più interessanti del momento.

Ma anche un Gilles Lellouche che pare Depardieu per stazza e temperamento e Ludivine Sagnier, nei panni dei genitori del protagonista, appaiono davvero in parte.

Il film dei fratelli Boukherma riesce a rendere i tratti sconsiderati e isterici di una adolescenza focosa e esplosiva, incontenibile e vitale, che ha bisogno di emozioni forti ed è disposta a rischiare il tutto per tutto per non perdere l'occasione che può costituire la differenza tra vivere consapevolmente e sopportare obbedendo.

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