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Se fossi deputato

Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film

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La recensione su Se fossi deputato

di mm40
3 stelle

Angelino Angelini è un bravo ragazzo, cresciuto con le proverbiali vecchie zie che stravedono per lui. Seguendo una tradizione di famiglia colma di uomini importanti e di potere, lo vorrebbero deputato; ma Angelino decide di trasferirsi nella Capitale per sfondare nel cinema. Eppure il ragazzo riesce in breve tempo a farsi eleggere deputato... o così almeno le zie credono, scambiando il nipote per un omonimo. Nel frattempo un produttore cinematografico estorce continue somme ad Angelino, ovviamente sovvenzionato dalle zie, facendogli vane promesse.


Gli ingredienti per una commedia brillante, divertente e ben confezionata ci sono tutti: dalla regia dell'ormai esperto Giorgio Simonelli alle firme sul copione, accanto a quella di Simonelli, dei pregiati autori Vittorio Metz e Marcello Marchesi; dalla scelta di uno scatenato Nino Taranto come protagonista a quelle di comprimari di assoluto valori come Galeazzo Benti, Marisa Merlini, Riccardo Billi, Mario Riva, Nando Bruno, Nino Crisman e Giulio Donnini. E non si sottovalutino pure i nomi di Adalberto Bitto Albertini, direttore della fotografia, e dello scenografo Enzo Trapani (che esordì nel cinema proprio in tale ruolo), coadiuvato dal giovane Franco Fontana, o del montatore Giuseppe Vari, altro futuro regista. Eppure, come spesso accade in situazioni simili, il tutto non raggiunge la somma delle parti; Se fossi deputato è una pellicola senz'altro gradevole, spensierata e ridanciana, diretta e recitata con mestiere, ma nulla di più. La storia è fin troppo strampalata, campata in aria, per reggere un'ora e mezza e anche la verve di Taranto presto o tardi non basta a colmare le lacune di una trama che non sembra poter essere annoverata tra le migliori invenzioni della coppia Marchesi/Metz; l'occasione di fare satira sui palazzi della politica nostrana, poi, è persa in partenza data l'innocua atmosfera in cui la storia è ambientata. Per il 1949 poteva andare benissimo così: le sale di provincia non attendevano altro che questo tipo di prodottini modesti, da sfruttare come riempitivi (e che spesso ottenevano incassi di tutto rispetto); allo stesso modo sicuramente, con gli occhi di uno spettatore odierno, il film può sembrare invecchiato maluccio. 3,5/10.

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