Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Che polpettaccia. Lo stile sobrio di Eastwood è perfettamente riconoscibile, la narrazione fila spedita e precisa, buono il ritmo, lo spettacolo è garantito - ma pure troppo per i canoni del regista: troppo romanzetto (viene da Michael Connelly, del resto) poliziesco-thriller stipato di americanaggini alla rinfusa, inseguimenti e scritte con il sangue sul muro, sordide e dannate metropoli, l'ex sbirro in pensione che riapre il caso ed arriva dove ovviamente i colleghi sono affossati da mesi... Blah. Eastwood, va da sè, è perfetto come protagonista: duro e cinico fuori, sensibile dentro. Eppure la storiella inverosimile che si avviluppa su sè stessa finisce per ingarbugliarsi, collassare e lasciare cadere lo spettacolo nella noia. Peccato.
Un agente FBI in pensione da due anni ha ricevuto un cuore nuovo; scopre che la donatrice è una ragazza assassinata durante una rapina. Comincia così ad indagare e gli indizi lo portano a credere che l'omicida non avesse reale interesse nella rapina e che sia piuttosto qualcuno che l'ex agente conosce bene.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta