Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Devo confessare di non essermi mai appassionato più di tanto alle (ormai lunghe) avventure del vampiro diurno in lotta con i suoi assetati quasi-consimili; l’aurea imperante da “B movie” patinato mi ha sempre provocato un aperto sentimento di disinteresse alla visione, già dopo pochi minuti di pellicola, quasi sempre interrotta per dedicarmi ad altro. Ma giorni fa, causa l’uggiosa serata casalinga e la presenza del nome di Guillermo del Toro nello “score” iniziale, mi disposi alla visione con rinnovate aspettative.
Purtroppo frustrate.
Per iniziare mi sembra che, al pari di altre similari saghe fantasy/action (come la molto più fetish “Underworld”), la pecca principale risieda nella totale mancanza di ironia del plot; che, quando si raccontano le storie di vampiri “cyber punk” di pelle vestiti in lotta a colpi di arti marziali (?) e valanghe di pallottole, sarebbe una compagna da tener costantemente a braccetto per qualsiasi regista che si cimenti nell’impresa (si ricorda solamente una battuta degna di tal nome, quando Blade chiede ad un adepto dei succhiasangue se fosse umano; e lui, in risposta: “quasi, sono un avvocato”).
Per il resto si naviga a vista in un oceano di banalità e di frasi stentoree, proferite con fiero cipiglio sia dal faccialmente immoto Wesley Snipes che dagli altri protagonisti (tra i quali Ron Perlman, Norman Reedus, Leonor Varela e Donnie Yen in una particina), con l’unica prova “di mestiere” dell’esperto Kris Kristofferson. La regia di Del Toro non lascia insomma assolutamente il segno, assecondando la stanca ripetitività del soggetto. Anche gli innumerevoli combattimenti si dimenticano molto in fretta, troppo digitalizzati e scarsamente coreografati. Per fortuna il regista messicano dimostrerà, due anni dopo con l’uscita di “Hellboy”, di aver imparato la lezione.
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Alla luce di tutta la sua filmografia, penso che Del Toro sia un po' (troppo) sopravvalutato.
Probabilmente, anche se ho un debole per quel diavolaccio di Hellboy; ma qui siamo, secondo me, ai minimi.
sono d'accordo con te, anche a me non è piaciuto per niente, eppure sono molti a ritenere che sia il migliore della saga, gli preferisco mille volte il primo capitolo, con un ottimo Stephen Dorff tra l'altro, ciao
Una palese inconsistenza, senza un guizzo che sia uno. Sono rimasto parecchio deluso, insomma. Ciao e grazie per il commento.
Sono d'accordo. Una serie, questa, giustamente dimenticata dal pubblico nonostante la regia di Del Toro, un regista che non riesco ad apprezzare (nemmeno Hellboy a me è piaciuto) pienamente.
Ciao
Mi ha sempre sorpreso molto l'accondiscendenza critica nei confronti della saga di Blade, per me totalmente ingiustificata. Sulla sopravvalutazione di Del Toro mi trovi d'accordo - un onesto regista di genere, al più - ma per il diavolaccio Hellboy ho invece una discreta passione; anche per l'imperfetto - "caciarone" e sanguinolento - reboot di Neil Marshall del 2019.
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