Regia di Randall Wallace vedi scheda film
"Gli dica come sono morti i miei uomini..!"raccomanda perentorio e affranto il colonnello mel gibson al fotoreporter Barry Pepper nelle scene che precedono il finale di"We were soldiers",davanti al quadro finale del primo vero scontro tra americani e vietnamiti nel'65,un'ecatombe di grandi proprzioni con cadaveri a distesa di tutte e due le fazioni.Secondo film diretto dallo sceneggiatore di "Braveheart",tratto da un libro co-scritto dal militare impersonato qui dal divo di "Arma letale",potrebbe diventare il film-simbolo dell'era Bush II,zuppo di retorica a stelle e strisce sui figli dell'America libera pronti al martirio,poche centinaia di soldati contro migliaia di nemici,in una messa in scena che riecheggia talvolta "La carica dei seicento" in versione asiatica del sud-est.Nonostante tutto realizzato con i crismi della grossa produzione (notevole la fotografia di dean semler),il film di Wallace tende a assumere una certa monotonia narrativa,pur riconoscendo una vaga umanita'al nemico esalta la fierezza degli occidentali a non darla vinta,a costo del massacro.Gibson ci mette comunque impegno,soldato senza ideologia,fedele solo alla bandiera,mentre Madeleine Stowe e'completamente fuori parte.in un ruolo male scritto e poco credibile.
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