Regia di Todd Haynes vedi scheda film
Un melodramma intenso e struggente per quella che, ad oggi, rimane la prova più riuscita del talentuoso Todd Haynes. "Lontano dal paradiso" mette in scena una di quelle vicende che colpiscono dritte allo stomaco senza dover ricorrere ad artifici di sorta ; forse perchè affronta in modo mai banale tematiche scomode come l' omofobia, il razzismo e l' amore impossibile, forse perchè lo fa senza mai calcare la mano, senza precipitare in facili moralismi o forse perchè l' accuratissima e credibile ambientazione anni '50 ci illude di poter prendere le distanze da storie come questa ma inconsciamente si è perfettamente consapevoli di quanto sia tutto così vicino ed attuale. L' odissea sentimentale di Cathy Whitaker si sviluppa fra le deviazioni di un marito rivelatosi sconosciuto, fra i doveri di madre, la meschinità di finte amiche, la complicata simpatia per un giardiniere di colore e l' intolleranza della provincia americana. Haynes si muove leggero ed elegante fra brevi ma frequenti piani sequenza e sovrapposizioni d' immagini rimanendo quasi costantemente incollato alla sua splendida protagonista interpretata da una Julianne Moore meravigliosamente ed intelligentemente contenuta. Quest' ultima, insieme ad una suggestiva e coloratissima fotografia e ad un' ottima colonna sonora, rappresenta il valore aggiunto della pellicola.
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Ehilà Dalton, io l' ho visto soltanto oggi e devo dire di esserne rimasto piuttosto colpito. Grazie per l' informazione sul divieto! Interessante se si pensa che il PG-13 viene affibiato a filmetti per teen-agers che contengono argomenti ben più frivoli di quelli contenuti in questa pellicola. Misteri della censura.
Così come è misterioso l'affibiamento del "R" a FROST-NIXON
Quello però lo devo ancora vedere.
anche a me è piaciuto. il tocco di haynes è notevole , soprattutto nell'accudire quaid e la sua straordinaria capacità di rendere la complessità di un uomo come frank whitaker, un uomo che esprime l'insostenibile leggerezza dei desideri,degli implulsi e la propria omofobia allo stesso tempo
Verissimo, nonostante la pellicola ruoti attorno alla figura di Julianne Moore, il complesso personaggio del marito è tratteggiato con cura ed efficacia.
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