Regia di Peter Mullan vedi scheda film
Secondo film come regista dell'attore scozzese Peter Mullan, vinse il Leone d'Oro alla mostra di Venezia assegnato da una giuria presieduta da Gong Li. Il premio fu dato con generosità secondo me, al di là dei meriti del film, perché in concorso c'erano opere sicuramente superiori come "Dolls" di Takeshi Kitano e "Lontano dal paradiso" di Todd Haynes. Mullan si pone nel solco di un cinema di denuncia che vuole qui dimostrare la disumanita' con cui venivano trattate le ragazze spedite dalle famiglie nei conventi Magdalene per espiare dei peccati spesso legati ad abusi sessuali subiti da uomini che le avevano fatte restare incinte al di fuori del matrimonio. Nonostante una sicura costruzione del racconto che non manca di finezze registiche come la sequenza iniziale interamente muta, Mullan opta per una denuncia un po' troppo forzata dove non ci sono sfumature e i personaggi delle suore finiscono per trasformarsi in cattive piuttosto stereotipate e prive del necessario approfondimento. L'atmosfera dickensiana a tratti funziona, le attrici si impegnano con risultati apprezzabili, ma il film va gradualmente smarrendo il rigore della visione e si perde in alcune sottolineature emotive superflue. Più utile per sollevare un dibattito che per pregi di regia o drammaturgici, "Magdalene" è un'opera coraggiosa ma indisciplinata. Naturalmente dette fastidio allo schieramento cattolico, anche se sembra che le storie vere delle ragazze su cui è basata la sceneggiatura non siano state alterate nella sostanza. Nel frattempo Mullan ha girato un terzo lungometraggio dal titolo "Neds".
Voto 7/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta