Regia di Peter Mullan vedi scheda film
Prologo: nel 1964 tre ragazze irlandesi vengono rinchiuse nel convento della Maddalena per espiare i loro presunti peccati. Brutalizzate psicologicamente e fisicamente, umiliate, calunniate, le tre sono tra le tante testimoni impotenti delle vessazioni perpetrate ai danni di tutte le ospiti del convento-lager, in particolare di una ragazza ritardata alla quale spetta un sottofinale agghiacciante. Diversamente determinate, caratterialmente ineguali, vagamente solidali, ciascuna di esse troverà una via di fuga dal convento.
Al suo secondo cortometraggio, Mullan dirige un film da cineteca che entra di diritto tra i capolavori della settima arte. Con un coraggio iconoclasta e anticonformista, l'attore-regista irlandese sceglie di raccontare una delle tante atrocità compiute in nome del cattolicesimo attraverso quattro storie esemplari, senza cedere mai al pietismo, senza una sola inquadratura di troppo e con un rigore espressivo sorprendente per un regista che non è precisamente un veterano. Potente, durissimo, sobrio, figurativamente perfetto e magistralmente interpretato, Magdalene ha strameritato il Leone d'oro al Festival del cinema di Venezia.
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