Regia di Stephen Daldry vedi scheda film
The Hours è un film basato sul romanzo di Michael Cunningham vincitore del premio Pulitzer "Le ore", a sua volta liberamente ispirato al racconto Mrs. Dalloway di Virginia Woolf. Il film inizia con il suicidio della scrittrice britannica Virginia Woolf, che dopo aver scritto una lettera di addio al marito Leonard, si suicida annegando in un fiume. Dopodiché la storia si divide in tre parti nelle quali racconta i destini intrecciati di tre donne, che vivono in luoghi e momenti storici diversi, sono in qualche modo legate al romanzo "Mrs. Dalloway" di Virginia Woolf. Il primo racconto riguarda proprio la storia di un giorno nella vita di Virginia Woolf (Nicole Kidman) nel 1923 e dei suoi deliri e psicosi da depressione bipolare; la seconda, è la storia di un giorno nella vita di Laura Brown (Julianne Moore), una casalinga infelice e frustrata, nel 1951, che nel giorno del compleanno del marito e della sua insicurezza di essere incapace di rendere felice se stessa e gli altri. Laura Brown, una madre di famiglia nell'America degli anni cinquanta, grazie al libro della Woolf, troverà il coraggio di cambiare vita in Canada; l'ultima terza storia ha per protagonista una editor lesbica, Clarissa Vaughan (Maryl Streep), che sta preparando una festa per il suo ex-amante Richard che sta per morire di AIDS, nel 2001. E' da subito evidente che la sceneggiatura sia impregnata di citazioni, molte significative, tratte dai romanzi di Cunningham e della stessa Virginia Woolf. Alcune sono molto importanti, per esempio una di quelle che più mi ha colpito recita: "è impossibile essere in pace se si evita la vita", quasi a sottolineare che il disagio mentale deriva proprio dal vivere una vita che non è quella che vorremmo vivere; oppure la frase finale: « Caro Leonard, guardare la vita in faccia, sempre; guardare la vita, sempre, riconoscerla per quello che è; alla fine, conoscerla, amarla per quello che è, e poi metterla da parte. Leonard, per sempre gli anni che abbiamo trascorso; per sempre gli anni; per sempre, l'amore; per sempre, le ore. » Ma questa è così profonda che per capirla è necessario vedere il film! Insomma una grande opera girata bene e recitata meglio da tre grandi Attrici, la maiuscola è meritatissima. Stefan Daldry continua a dimostrarsi tra i miei registi preferiti. Capace di non prevaricare e snaturare mai la trama con l'immagine, naturalizzandola ai vari contesti (1923, 1951 e 2001). Daldry è capace di trasmettere tramite i piani sequenza il volgere degli umori e dei pensieri dei protagonisti. Non è un film di fattarelli, ma è intimo e profondo. Ma dal significato così profondo che nel coglierlo e impossibile annoiarsi. Non è un film per tutti, ma è amabile per tutti coloro che la vita non la danno per scontata e giorno dopo giorno ne cercano il senso, conferendoglielo con le parole e i gesti.
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