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Il treno della vita

Regia di Richard Benjamin vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Il treno della vita

di John_Nada1975
5 stelle

Garbato e poco noto(in Italia uscì soltanto in vhs CIC nel 1989 con il titolo "In Gara con la luna", e in una prima tv anno 1987 da inedito con il titolo "Il Treno della vita", da cui un buon doppiaggio italiano cinematografico.

Diretto dal noto attore di commedie ma anche qualche film memorabile Richard Benjamin, in un momento nel quale era reduce dal successo americano e nomine a vari premi più importanti de "L'Ospite d'onore" due anni prima, che rilanciò la carriera un pò in declino di Peter O'Toole

e lo stesso anno 1984 avrebbe diretto anche ''Per piacere...non salvarmi più la vita"(City Heat), con i campioni del botteghino americano Clint Eastwood e Burt Reynolds, è uno dei non moltissimi film anni '80 sul fronte interno americano, all'inizio della seconda guerra mondiale.

In particolare attraverso il racconto nostalgico e presago di eventi della "maturita'" forse dolorosi alla "American Graffiti", nello scorrere inesorabile dei due mesi e mezzo fatti di giorni e notti, relative ragazze, di due giovani della provincia californiana (Sean Penn ancora "simpatico"/Henry"Hopper"Nash, e Nicholas Cage/Nick uguale a come è ancora adesso), in procinto di dover partire con il treno del titolo televisivo italiano, per il fronte del pacifico.

Ma ci sono in parti minori diversi volti poi noti, giovanili e meno, del cinema anni '80 come Crispin Glover, e nella parte di un marines durante la lunga sequenza della partita "a soldi" a biliardo come "stangata", Michael "Stan Swytek" Talbott. E tra gli adulti e i genitori, John Karlen e Rutanya Alda.

Curata l'ambientazione del 1943, grazie in particolare alla fotografia del maestro John Bailey, che cosi ben disegna di luci e colori della natura l'atmosfera all'apparenza rosea e idilliaca della cittadina rurale, con qualche dramma familiare dietro le quinte, in una rievocazione del periodo bellico e delle relazioni giovanili dei protagonisti, che sembra un po' riecheggiare cose tipo "Quell'estate del '42" (Summer of '42), di Robert Mulligan.

Fin troppo avvenente e ragazza irrealistica nella realtà per come si sviluppa nella relazione, Elizabeth McGovern  in pratica con uno scarto di mesi minimo, nello stesso periodo delle riprese di "C'era una volta in America".

Buone e in sintonia con il tono struggente generale, le musiche di Dave Grusin.

Forse il miglior risultato tra commedia e "dramedia" di formazione generazionale, della carriera registica di Richard Benjamin, altrimenti sempre abbastanza "media".

 

John Nada

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