Regia di Gordon Douglas vedi scheda film
Film involontariamente caricaturale, esempio di fino a che punto a volte si solleciti a sproposito la complicità dello spettatore per attribuir valore a elementi della trama e della messa in scena che, trasferiti nella realtà, sprofonderebbero qualsiasi situazione nel ridicolo. Un po' come in "Grandi speranze", film peraltro serio e degnissimo in cui però ci viene chiesto di considerare plausibile che Valerie Hobson possa essere Jean Simmons appena uscita dall'adolescenza, quando è difficile immaginare due fisionomie più lontane. Così, ecco che qui ci viene chiesto di avallare la plausibilità del fatto che Tom Neal non venga riconosciuto come occidentale nel Giappone della II guerra mondiale, in virtù di una plastica facciale che lo rende più che altro simile a un bambolotto di gomma della "Schuco", somigliante più a certe figure di extraterrestre da sci/fi che a un figlio del Sol Levante. Entrato nell'esercito giapponese come sergente, per tutto il film è impegnato a passare lo straccio per terra (mansione da sergenti in Giappone?) in un ospedale da campo per prigionieri americani la cui capoinfermiera - udite,udite! - è la sua fidanzata creduta dispersa nel Pacifico, spargitrice di feromoni femminili debitamente annusati e recepiti dal sistema arrapogeno di tutti gli ufficiali nipponici ( e fatta oggetto di corteggiamenti che sfociano nel ridicolo involontario più sublime), la quale naturalmente non lo riconosce e lo tratta male. Esaurita tutta la serie di sfondoni storico-psicologici del film, si arriva alla fine in cui il nostro eroe, prima di sacrificarsi, rivela alla ragazza :- Cara, sono il tuo fidanzato con la plastica facciale! - al che il minimo che ci si possa aspettare è che lei, l'attrice Barbara Hale di Perrymasoniana memoria, gli risponda :- Caro,anch'io ti devo confessare una cosa: sono Della Street in missione segreta per conto di Perry Mason!- che forse sarebbe stato più coerente con il tono generale della vicenda. E tutto questo can-can per che cosa?Per un alto ideale patriottico- riportare negli USA il nobile inventore (chiiii?!?) della bomba atomica per poterla realizzare e raggiungere finalmente la pace universale ( si accettano commenti dagli ultimi superstiti di Hiroshima e Nagasaki).
L'unico commento positivo a questo coacervo di scemenze va alla colonna sonora di Leigh Harline, degna di un'occasione migliore per sua sostanza musicale e il non indifferente valore di commento sonoro.
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