Regia di William Cameron Menzies vedi scheda film
Si inserisce nel filone dei film americani anticomunisti degli Anni Cinquanta. Più esplicito di altri (in cui i comunisti erano presentati in chiave metaforica), ma diretto con discreto mestiere e solida capacità di sostenere una buona suspence. Recitazione adeguata, con un giovane Rymond Burr al di sopra degli altri. Grande montaggio di Robert Golden ("La morte corre sul fiume"). È ovvio che rivisto oggi (questo film, come altri di allora) mostri tutte le ingenuità che gli spettatori dell'epoca forse non coglievano, ma non dimentichiamo che questo filone ha prodotto capolavori come "L'invasione degli ultracorpi" e piccoli gioielli poco conosciuti come "Ho sposato un mostro venuto dallo spazio" (da vedere; lo potete scaricare dal noto sito H*****). "Lago in pericolo" è un gradino sotto, ma gradevole ed avvincente.
Un errore di sceneggiatura, secondo me, quello dare una spiegazione iniziale che anticipa troppo. Un buon consiglio: iniziate al minuto 2 e vi godrete di più la prima parte del film.
Da vedere. Difficile trovarne buone copie in rete o al videonoleggio, ma è disponibile su RaiPlay (qualità discreta).
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