Regia di William Cameron Menzies vedi scheda film
Comunisti americani, agli ordini del Soviet Supremo, prendono subdolamente possesso di una piccola cittadina e vi installano un centro per la ricerca e lo sviluppo di virus e batteri con cui sterminare la popolazione degli Stati Uniti. Può forse un piano così astuto, per nulla privo di rischi o controindicazioni, fallire? Certamente, e basta un semplice giornalista, con faccia da tontolone ed in gita di piacere, per debellare ogni malattia e sgominare l'intera organizzazione. L'incipit prometteva meglio. La minaccia cospirativa e la paranoica atmosfera, purtroppo non sostenuti dalla regia, non reggono a lungo infatti, ed il ridicolo e l'inverosimiglianza, intrufolatisi in partenza, si fanno largo ed hanno ben presto la meglio sull'esausta vicenda che pare scritta e diretta con sguardo monoculare dal senatore McCarthy in persona. Memorabile il finale con l'impavido eroe che affronta, sprezzante del pericolo (o semplicemente un incosciente totale?), il farneticante scienziato nazista al soldo di Mosca in una stanza piena di contagiosissimi malati affetti dai più terribili e virulenti mali mai conosciuti dall'uomo. Naturalmente ne esce più sano di prima e si gode un bel bacio dall'amata (bleah! che coraggio) in prima pagina. Indimenticabile anche la contrita ed amara riflessione della donzella allorché si rende conto della situazione: "Mio fratello... un comunista!", con lo stesso tono imbarazzato ed incredulo con cui un cannibale avrebbe ammesso: "Mio figlio... un vegetariano!" senza potersene dar pace. Originariamente, la sceneggiatura prevedeva come orchestratori del terribile piano i nazisti ma essendo oramai superati e sconfitti, si optò per il più attuale "pericolo rosso".
Non c'è niente da fare: come cattivo teme pochi rivali. Qui cupezza e falsità correlate, pur in un ruolo ancora marginale, risaltano con pesantezza.
Celebre production designer/art director/set designer ("Via Col Vento") il cui talentuoso zampino nelle scenografie si nota anche in film come "Le Avventure di Tom Sawyer", "L'Idolo delle Folle", "Delitti Senza Castigo", "Il Ladro di Bagdad" e in tanti altri. Davvero una delizia per gli occhi. Di questo genio qui, ahimé, non c'è però quasi traccia. Come regista occorre ripescare "Gli Invasori Spaziali".
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