In un afoso pomeriggio d'agosto un gruppo di lavoratori stagionali provenienti soprattutto dall'Africa mietono il grano e fanno il fieno. I loro movimenti sono ritmati dal sole e dai rumori della natura. Antonio li osserva dal giardino della casa padronale.
Note
L'autore padano è forse l'unico a far parlare il silenzio e a non subire i ritmi stabiliti dall'economia (si è preso due anni per questo _Al primo soffio di vento_, da un verso del terzo libro delle _Argonautiche_), a comporre film familisti (la casa di campagna è la sua casa, parenti e amici tra le comparse), a rappresentare la campagna come una risposta al logorio della vita moderna. Un'altra meravigliosa elegia della natura che vive il suo disagio un po' paradossalmente, visti i messaggi che lancia a contatto con gli umani e con una parola innaturale. E non è un caso che siano le righe scritte in un computer a sposarsi meglio con l'habitat circostante. Insomma, la sensazione è che Piavoli, così come fece nel suo capolavoro, Il pianeta azzurro, si trovi più a suo agio col cinema "muto". Dove a dire sono le cose, gli alberi e non le persone.
Aimai-je un rêve?
Dunque, ho amato un sogno?
…
S. Mallarmé, L’après-midi d’un Faune
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Pomeriggio d’estate, cicale nei campi di stoppie riarse, verde cupo di alberi sul confine del cielo.
Covoni arrotolati lasciano strisce chiare sulla terra scura.
Due pilastri di vecchia pietra bruna e una… leggi tutto
Il cinema primordiale di Franco Piavoli si nutre di rumori. Colonne sonore dove le note di Satie, Ravel, Fauré si mischiano a quelle delle cicale, di un torrente che scorre, di un cane che abbaia. L’autore padano è forse l’unico a far parlare il silenzio e a non subire i ritmi stabiliti dall’economia (si è preso due anni per questo Al primo soffio di vento, da un verso del terzo libro… leggi tutto
Si',bella la campagna con il suo bel casolare con molte persone che ci vivono e lavorano : ma se poi alla fine quasi tutti i Personaggi restano immobili a pensare senza fare nulla o a muoversi verso un laghetto o al massimo alla stazione dei treni in attesa di qualcuno ... non e' che la visione ne guadagni molto in intensita' (ma magari a qualcuno questo immobilismo abbastanza continuo puo'… leggi tutto
Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…
Solitamente nell'intestazione delle playlist Libri Animati inserisco il titolo originale dell'opera: siccome anche questa volta, come la precedente (2 su 4), pure l'editore Iperborea, nella scheda del libro presente…
Al primo soffio di vento è un film molto piavoliano, nel senso che si incastra perfettamente nel solco del Pianeta azzurro. Rispetto all'opera d'esordio Piavoli sembra incentrare maggiormente l'attenzione sugli esseri umani, inseriti comunque nel contesto di una natura molto madre e poco matrigna.
Forse questo film sconta qualche eccesso di programmaticità, in quanto le persone…
Aimai-je un rêve?
Dunque, ho amato un sogno?
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S. Mallarmé, L’après-midi d’un Faune
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Pomeriggio d’estate, cicale nei campi di stoppie riarse, verde cupo di alberi sul confine del cielo.
Covoni arrotolati lasciano strisce chiare sulla terra scura.
Due pilastri di vecchia pietra bruna e una…
Si',bella la campagna con il suo bel casolare con molte persone che ci vivono e lavorano : ma se poi alla fine quasi tutti i Personaggi restano immobili a pensare senza fare nulla o a muoversi verso un laghetto o al massimo alla stazione dei treni in attesa di qualcuno ... non e' che la visione ne guadagni molto in intensita' (ma magari a qualcuno questo immobilismo abbastanza continuo puo'…
A stare ascoltare Silvano Agosti alle volte si pensa di ad un uomo fuori dai limiti intellettuali e quindi lo si sottovaluta con un sorriso comprensivo, l'ho visto fare e sentito diverse volte sia in Tv che in Radio, e invece se si ascolta una persona, che alle volte sembra anche provocatoria, ma non lo è per niente, si capisce che ha solo uno sguardo cinematografico che va…
UN FIORE BELLISSIMO CHE APPASCISCE...UN SOFFIO DI VENTO LA TUA VITA...PERO' NULLA E' STATO GIUSTO NEGLI ULTIMI 3 ANNI PER TE...ADDIO BIMBA, PRIMA O POI CI RIVEDREMO...
Quel che c'è di bello in questo film è ciò che ogni spettatore può immaginare nella propria mente vedendolo. I personaggi non hanno nome, non hanno personalità, non sappiamo niente di loro; possiamo riempire gli spazi vuoti che Piavoli lascia, immaginare la storia di una donna che ricompone piante dalle foglie essiccate così come tenta di vitalizzare un amore rinsecchito di cui non restano…
Il cinema primordiale di Franco Piavoli si nutre di rumori. Colonne sonore dove le note di Satie, Ravel, Fauré si mischiano a quelle delle cicale, di un torrente che scorre, di un cane che abbaia. L’autore padano è forse l’unico a far parlare il silenzio e a non subire i ritmi stabiliti dall’economia (si è preso due anni per questo Al primo soffio di vento, da un verso del terzo libro…
Provate a "raccontare" di un afoso pomeriggio d’estate in una tenuta di campagna dove il tempo trascorre lento e silenzioso e gli abitanti della casa padronale si muovono per le immense stanze spoglie e fredde ognuno perso nei propri insondabili pensieri, inquieti e avvolti solo dalla musica, suonata al pianoforte, di Satin e Ravel. Il risultato può essere un film come "Al primo soffio…
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Commenti (1) vedi tutti
Storia di uomini e donne, animali e piante in un pomeriggio di agosto.
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