Regia di Felipe Esparza Pérez vedi scheda film
TFF 41 - CONCORSO DOCUMENTARI INTERNAZIONALI
Incessanti colpi di martello cercano pazientemente e tatticamente il punto di rottura che separa la roccia lavica bianca centrale da suoi agglomerati minori che, suddivisi pazientemente, andranno ad essere venduti per l'industria edile.
Siamo in Perù e seguiamo le fatiche di un vedovo che vive attorno alla cava, in solitudine assieme ad un cane nero ed un gatto rosso.
Suo figlio invece è un informatico che ha ottenuto il gravoso ma ben retribuito incarico di digitalizzare il profilo di una splendida cattedrale di Lima.
I due da anni non si parlano, e i mondi opposti che fanno parte della realtà di ognuno non aiutano a fare ritrovar loro un punto di nuovo contatto.
Nemmeno la tomba della amara moglie e madre, posta alle pendici della cava, è in grado di riavvicinare i due, che le fanno visita in momenti sempre diversi.
Il padre vive a cielo aperto, le mani forti segnate dalla fatica e la pelle scottata dal sole, mentre il figlio studia la volta di una splendida cattedrale centimetro dopo centimetro e scandaglia ogni particolare per registrarlo, digitalizzarlo con l'ausilio di apparecchiature ed utensili ben differenti dagli scalpelli rudimentali del genitore, che prevedono anche un volo rarefatto e preciso tramite l'utilizzo di un sofisticato drone.
Non ci sono forme di lietofine, ahimè, ma solo strade che si allontanano tra i due, in questo efficace e struggente documentario di Felipe Esparza Pérez.
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