Regia di Steven Shainberg vedi scheda film
Partiamo da "La pianista" di Haneke, in cui Erika Kohu/Isabelle Huppert racchiude in un unico personaggio un intero universo di autolesionismo associato ad una sessualità a dir poco alterata, deviata verso il voyerismo e il sadomasochismo (Haneke come al solito rende il tutto estremamente violento e tormentato, innanzitutto dal punto di vista interiore).
Ora separiamo questi due aspetti base, autolesionismo e sadomasochismo ed affidiamoli a due personaggi distinti, e anzichè usare toni drammatici raccontiamo il tutto con ironia e un po' di sberleffo.
Chissà se il regista Steven Shainberg ha avuto il tempo di "ispirarsi" al film di Haneke per realizzare il suo "Secretary". Probabilmente no visto il breve intervallo (un anno) esistente tra i due film, ma a me è venuto in mente questo strano parallelo.
"Secretary" racconta davvero con ironia e senza prendersi troppo sul serio situazioni che per molte persone sono causa di enormi problemi nella vita.
Ma Shainberg sembra quasi dire che anche dall'incontro di due "devianti" può venir fuori qualcosa di buono, insomma, meno per meno fa più, quindi anche dal prodotto di più squilibri si può trovare una sorta di equilibrio, o no?
I due interpreti sono perfetti con una strepitosa Maggie Gyllenhaal, che ruba un po' la scena al ben più affermato (ma comunque bravo) James Spader.
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