Regia di Marc Evans vedi scheda film
L’idea era curiosa, anche se forse non originalissima (“Cube”, “The experiment”): cinque ragazzi che non si conoscono rispondono ad un annuncio su internet, nel quale si proclama la consegna di un milione di dollari se riusciranno a restare chiusi in una casa isolata per 6 mesi, in costante collegamento via internet. Unica condizione: se uno solo lascia, perdono tutti. Nel film ci si limita agli ultimi giorni di permanenza, quando ormai ovviamente la convivenza è compromessa da mille difficoltà, e quando i cinque cominciano ad essere sottoposti ad ogni sorta di angheria psicologica da parte dei misteriosi organizzatori. Man mano che il film avanza, i cinque scopriranno che non è poi tutto così come avevano creduto all’inizio…
Discreto thriller claustrofobico, inferiore senza dubbio rispetto ai suoi illustri e già citati predecessori, dei quali non possiede la forte tensione e quella sensazione di asfissia in grado di coinvolgere appieno lo spettatore.
Attori sconosciuti al servizio di un’operazione a tratti curiosa, a tratti ripetitiva (talvolta vengono in mente alcune scene del sopravvalutato “The Blair Witch Project”), ma pur sempre dignitosa.
L’interesse del regista è concentrato sulla parte centrale del film, cioè il progressivo deterioramento mentale dei protagonisti: introduzione ed epilogo sono un pochino sacrificati, anche se forse (soprattutto per l’epilogo) si tratta di una scelta consapevole, dettata dalla volontà di lasciare un alone di mistero intorno agli organizzatori del gioco (proprio com’era stato per “Cube”).
Consigliato solo a chi ha interesse per questo tipo di film e ha apprezzato “Cube” e “The experiment”.
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