Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Dopo il geniale Memento tutti si sarebbero aspettati da Nolan un altro grande film originale a medio budget, e invece incredibilmente decide di dirigere su commissione un remake di un film norvegese chiamato Insomnia.
Sarà forse stato il fiuto di un budget da 46 milioni di dollari? Sarà stato il vil denaro a corrompere la vena artistica del regista? O semplicemente ha colto senza troppi pensieri l’opportunità di girare un film marchetta soltanto per poter entrare ancor di più nel sistema hollywoodiano abbandonando il settore indipendente?
Sta di fatto che questa prova del nove ha consentito ai dirigenti della Warner di osservare all’opera il regista con un budget più consistente, che portando a casa un risultato più che decoroso ai botteghini, ha poi convinto la famosa casa di produzione hollywoodiana di offrirgli su un piatto d’argento l’opportunità di dirigere l’ormai nota trilogia sul Cavaliere Oscuro.
Insomnia rappresenta perciò un film di transizione e di fatto una macchia dolente all’interno della filmografia del regista britannico, che non firma nemmeno la sceneggiatura e il soggetto, elementi che di solito lui cura personalmente anche insieme al fratello.
Il film su commissione si abbandona perciò totalmente alla regia di Nolan secondo i ritmi della produzione, infatti i tratti distintivi del regista faticano ad emergere anche se il tutto viene girato con una grande tecnica e con un montaggio a volte riconducibile ad alcuni momenti di Memento in cui emergono con prepotenza i flashback nella mente del protagonista.
Il thriller ambientato in questa località sperduta immersa nella nebbia, ma eccessivamente solare per via della sua collocazione artica, è indubbiamente l’elemento che più ha interessato il regista nell’inserire le vicende dei suoi protagonisti ovvero il detective corrotto Will Dormer e l’ambiguo serial killer Walter Finch.
Il mondo che gli crea attorno Nolan è indubbiamente il terzo protagonista della vicenda che porterà i due estremi ad incontrarsi e a confondersi in questa località artica immersa in una nebbia ambigua come la morale di entrambi i protagonisti, dove lo stress psicologico del loro scontro morboso è sottolineato dalla costante solarità che provoca insonnia e disperazione al poliziotto corrotto e al criminale apparentemente pacato, denudandosi così dei loro peccati fino allo scoccare della loro morte.
Lo scontro fatale che le due facce della stessa medaglia avviano durante il corso della narrazione è dunque l’elemento più intrigante che traspare in questo thriller modesto anche grazie alle interpretazioni di due grandi star come Al Pacino nel ruolo del poliziotto con la coscienza sporca affetto da insonnia e Robin Williams nel ruolo di un apparente serial killer pacato e composto.
Nolan pone dunque la cornice finale a queste due grandi interpretazioni attraverso una trama lineare funzionale alla vendibilità del progetto filmico, consegnando dunque un thriller di riporto anche piuttosto buonista sul finale a differenza del film originale norvegese, allineandosi dunque alla retorica americana nel idolatrare a tutti i costi le forze dell’ordine anche quando queste ultime sbagliano clamorosamente.
In conclusione, il risultato finale non è ovviamente da buttare visto che è girato con una grande tecnica e con dalla sua una sceneggiatura di base comunque apprezzabile sul piano teorico, ma che all’interno della filmografia di Nolan perde il suo senso di esistere in quanto svuotata dai tratti distintivi della poetica del regista britannico. E che nel suo essere un remake non stravolge neanche minimamente l’originale come invece son riusciti a fare grandi autori del passato.
Sostanzialmente un buon cavallo di Troia per sfondare in un progetto ancora più commerciale ma che sarà indubbiamente più curato e amato dal regista, ma che da Insomnia in poi si rivelerà per quello vorrà diventare realmente: un grande autore di blockbuster sperimentali stipendiato a vita dalla Warner Bros.
Voto 7
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