Regia di Takashi Miike vedi scheda film
Esaltare le doti di Takashi Miike, adesso, è un pò come scoprire l'acqua calda. Il suo nome infatti già da un pezzo circola nei festival specializzati, e grazie al supporto digitale anche noi poveri italioti incominciamo a conoscere il suo genio. Capitolo finale di una trilogia che qualitativamente può benissimo surclassare quella di Matrix o di Tolkien, Dead or Alive: Final è, innanzitutto, una grandissima riflessione sui rapporti umani. In un futuro dove una società opprimente controlla, tramite l'imposizione di una droga, ogni aspetto della nostra vita, un manipolo di uomini, donne e robot lotta per garantire un mondo migliore ai propri figli: insieme a ciò seguiamo le vicende del poliziotto che dà loro la caccia, e che presto scoprirà una verità terribile. I personaggi di Miike sono ignare pedine di un deus ex machina che prova piacere nel vederle soffrire, e la vicenda acquisisce una connotazione di dolore ed incredulità che sconvolge. Il finale grottesco, poi, è un colpo di genio. Cinema non per tutti i gusti, certo, ma che lo spettatore occidentale dovrebbe cominciare ad amare, perchè ricco di vitalità, ingegno, amore, stile. Da non perdere.
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