Regia di Alberto Simone vedi scheda film
Si tratta di un film commovente che narra la vicenda di Michele, un uomo anziano che esce di prigione dopo aver scontato una pena trentennale per il delitto di sua moglie, del quale però è innocente. Spaesato e confuso, incontra per caso un giovane avvocato che seppur con riluttanza, almeno inizialmente, accetta la sua richiesta di ritrovare i suoi due figli che, ancora piccoli, erano stati dati in affidamento dopo la sua reclusione. L’avvocato si mette alla loro ricerca e trova l'indirizzo del villino in cui il figlio maschio abita con sua moglie e il suo giovane figlio, ma in cui anche l’altra figlia di Michele risiede spesso. L’anziano uomo si reca allora lì per vedere da fuori il cancello se riesce ad intravedere i suoi familiari. Per caso però viene assunto come giardiniere. Immediatamente si conquista l’affetto della famiglia e cerca di placare i litigi fra suo figlio e sua nuora, dovuti soprattutto dal fatto che questi era rimasto sconvolto dal fatto che era venuto a conoscenza della sua adozione solo quando il padre adottivo era in punto di morte. Così, mentre Michele ha l'opportunità di star accanto alla sua famiglia, che ignora però la sua vera identità, l'avvocato, ormai incuriosito e affezionato all’anziano, indaga sulla sua faccenda e per caso dà a Michele la "chiave" per trovare il colpevole della morte di sua moglie, che verrà arrestato. Il chiarimento e il ricongiungimento finale è inevitabile. Il film racconterà anche una "storia qualunque", ma lo fa con molto garbo, con tenera semplicità e con una profonda vena di sensibilità, senza mai cadere nel patetico e nel retorico, alternando forti momenti di sentimentalismo a struggenti momenti riflessivi, non disdegnando un buon tocco di brillantezza. Questo delizioso film-tv si avvale di un'ottima regia, e di un perfetto cast, in cui i migliori sono certo il veterano e toccante Nino Manfredi e il giovane e spigliato Bruno Wolkowitch, nel ruolo dell’avvocato. Davvero eccellente!
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