La recensione su Soudain, seuls

di alan smithee

6 stelle

CINEMA OLTRECONFINE

Ben e Laura sono una coppia "alla deriva", ancor prima che l'incubo di un viaggio senza via di salvezza contamini le rispettive, travagliate esistenze.

Proprio mossi dal ragionevole tentativo di "salvare il salvabile", i due, navigatori non certo improvvisati e coppia da oltre un quinquennio, ma in crisi da mesi, decidono di intraprendere un viaggio in barca a vela oltre i limiti fino a quel momento solcati, nella speranza di ritrovare la complicità e la scintilla di copia che ora pare un miraggio perduto per sempre.

In viaggio verso l'Antartico, i due si imbattono in un'isola che pare completamente abbandonata alla civiltà ed incuriositi decidono di accedervi. Peccato che, una volta scesi a terra, una tempesta improvvisa li blocchi sulla spiaggia e li costringa a pernottare tra i ruderi di un vecchio avamposto di pescatori in completo disarmo. Il giorno dopo i due si renderanno conto che al largo la loro imbarcazione è sparita, costringendo i due a doversi confrontare con un clima sempre più ostile, in assenza di cibo, e in mancanza di un riparo sostenibile.

Un incidente a Ben rende tutto più complicato, mentre Laura si accorge di essere in stato interessante proprio nel momento più critico della sua vita.

Il ritorno in regia del bravo autore di Cowboys, Thomas Bidegain, avviene con un survival movie piuttosto coinvolgente ed appassionante, realistico nella dinamica dei fatti narrata più che nella eventualità che una simile leggerezza possa davvero cogliere due naviganti abbastanza capaci ed esperti come vengono descritti i due protagonisti. Commettere un simile errore madornale e abbandonare la barca senza consultate la strumentazione di bordo del loro sofisticato natante appare una eventualità un po' improbabile.

Tralasciando questo particolare non proprio ininfluente, il film si avvale di soli due interpreti, ma bravi, belli e famosi come Melanie Thierry e Gilles Lellouche, entrambi credibili e convincenti, con un particolare plauso per la Thierry, qui davvero brava come forse non si era mai scorta prima d'ora.

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