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Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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La recensione su Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

di steno79
7 stelle

Non è uno dei capolavori di Scola,  su questo sono tutti d'accordo,  ma neppure merita di venire troppo sminuito: è un onesto esemplare di commedia all'italiana con un'ambientazione popolare azzeccata e un cast trascinante. L'ambizione di Scola era quella di fare una satira dei toni eccessivamente melodrammatici e patetici di certi film per l'appunto "popolari" alla Matarazzo,  e di mischiarli con gag e trovate quasi caricaturali nel descrivere personaggi marginali e derelitti che anticipano di qualche anno quelli di "Brutti sporchi e cattivi", film più cinico ed amaro, ma la cui filiazione da questo "Dramma della gelosia" è evidente. Purtroppo si avvertono alcuni squilibri nella sceneggiatura del regista e di Age e Scarpelli che limitano in parte il risultato finale,  così come qualche insistenza macchiettistica poco felice, ma per il resto si tratta di un film dal ritmo sciolto, anche visivamente non banale  (la scena del primo incontro fra Oreste e Adelaide che lo vede accasciato a terra dalla giostra non si dimentica facilmente) e con una colonna sonora magica ed emozionante di Armando Trovajoli (soprattutto il bellissimo tema di Adelaide che torna pure sui titoli di coda ). Marcello Mastroianni da' una buona prova nel ruolo del muratore Oreste e si aggiudica la Palma d'oro a Cannes che gli era sfuggita ingiustamente in altre occasioni, ma a me sembra memorabile soprattutto Monica Vitti, qui in una delle sue migliori caratterizzazioni brillanti,  ben dosata nel mix di grottesco e di pathos genuino;  non male anche Giannini con vistoso accento toscano ed esilarante nel ruolo della sorella prostituta Marisa Merlini, che certo non aveva un fisico da maggiorata. In sostanza un film che non merita di essere condannato all'oblio, un cinema "medio" che non aveva pretese da capolavoro e che sapeva dialogare col suo pubblico  (anche se a tratti,  in effetti, si parla un po troppo ). Distribuito in America col terribile titolo "The pizza triangle"

Voto 7/10

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