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Tradito a morte

Regia di Emanuele Glisenti vedi scheda film

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La recensione su Tradito a morte

di mm40
1 stelle

Alex, ex campione di arti marziali, è diventato eroinomane e per sopravvivere ha girato anche dei film pornografici. L'amico Walter prova ad aiutarlo a uscire dal tunnel, ma nello stesso tempo si innamora (ricambiato) della fidanzata di Alex.

 

Trash all'ennesima potenza. Nel corso degli anni Novanta Emanuele Glisenti ha girato alcuni lavori memorabili per gli amanti dello 'scult' totale, del cinema povero di idee e di mezzi, e fra questi va annoverato con gran merito Tradito a morte, storia di kickboxing e droga che riesce in qualche modo a sfociare nell'erotismo (!). Erano gli anni d'oro di Jean-Claude Van Damme, d'altronde, e va riconosciuto che quel tipo di pellicola incentrata sulle arti marziali, in Italia non è stata riprodotta o scimmiottata da nessuno o quasi: tutt'altro che scontato dunque il lavoro compiuto da Glisenti con una sceneggiatura di Claudio Del Falco (il protagonista, già campione europeo di kickboxing) e di Pasquale Fanetti (anche produttore, in passato regista erotico e direttore della fotografia in numerose produzioni di serie B). Il problema principale dell'opera è l'approssimazione con cui lo scarso materiale (concreto e artistico) a disposizione viene gestito: inquadrature discutibili, luci fasulle, recitazioni improbabili, doppiaggio scriteriato e via dicendo; del cast fanno parte anche Fabio Poggiali, Regina Rod, Lucia Prato e Roberto Trasarti. 1,5/10.

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